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Da dieci anni al servizio dei Savoia. La storia di Fabrizio Cimmino

Francesco Fredella | 7 Agosto 2017

Dieci anni con i Savoia. Fabrizio Cimmino è il maggiordomo di Vittorio Emanuele (figlio dell’ultimo Re d’Italia Umberto II e […]

Dieci anni con i Savoia. Fabrizio Cimmino è il maggiordomo di Vittorio Emanuele (figlio dell’ultimo Re d’Italia Umberto II e di Maria José) e di sua moglie Marina Doria. Cimmino è un volto conosciuto: nel 2009 lasciò temporaneamente Casa Savoia per partecipare al Grande Fratello. Ma poi tornò da loro, in Svizzera, e nel tempo i Savoia sono diventati per lui una seconda famiglia. Si occupa un po’ di tutto e ci ha svelato: «Le mance degli ospiti sono a tre zeri». Tre zeri? Gli ospiti devono essere davvero straricchi e generosi.
Fabrizio, viste le mance sei è molto fortunato, ma di certo può essere una pizza storica lavorare tra principi e principesse.
«Al contrario, i miei principi sono semplici come tante altre persone. Ultimamente, preferiscono trascorrere
lunghi periodi al mare, infatti viviamo per molti mesi sull’isola di Cavallo, in Corsica, dove i Savoia hanno una casa. Lì non ci sono posate con lo stemma di famiglia, tutto è avvolto nella più totale semplicità.  Vittorio Emanuele gira per casa in costume e t-shirt, e anche sua moglie Marina, che vediamo sempre vestita elegante, preferisce look semplici con vestiti lunghi e infradito».
Durante l’inverno dove vivete?
«I Savoia hanno una residenza a Gstaad in Svizzera. Viviamo lì, in uno chalet molto accogliente, mentre
la grande casa di Ginevra viene usata raramente: troppo pomposa e grande. Ormai da quando il loro unico figlio Emanuele Filiberto ha messo su famiglia e vive a Parigi sono rimasti soli, e un piccolo chalet può bastare per le loro esigenze».
Come ha conosciuto i Principi?
«È successo tutto per caso. Lavoravo in un ristorante ad Arolo, vicino Varese. I principi venivano sempre
a mangiare lì quando erano in Italia. La principessa Marina chiese a Gianni, il titolare, di procurarle un cuoco e un cameriere di fiducia
per la stagione estiva nella casa di Cavallo. Gianni propose me. Dopo avermi conosciuto, la principessa mi chiese di andare a lavorare da loro. È stata l’occasione della mia vita e anche l’esperienza più bella
che abbia fatto».
I Savoia sono tornati in Italia nel 2002 dopo la fine del loro esilio (durato 50 anni) grazie a una legge
che ha modificato la Costituzione italiana, ma sono rimasti in Svizzera. Come si è trovato a casa
loro?
«All’inizio ero molto impacciato, poi mi sono abituato perché mi hanno messo a mio agio, ripeto sempre che ormai sono la mia famiglia».
Ma lei non ha una sua famiglia?
«Ho perso i miei genitori nell’arco di otto mesi per colpa del cancro. Se non avessi avuto i Savoia al mio
fianco sarei caduto in depressione. Loro mi sono stati vicini sempre. Pensate che mi telefonavano tre volte al giorno, e quando ho assistito mia madre in ospedale negli ultimi mesi, subito dopo la morte di mio padre che era avvenuta poco tempo prima. Mi hanno
supportarmi in ogni momento di sconforto. A loro dirò sempre grazie».
E con Emanuele Filiberto, loro unico figlio, che rapporto ha?
«Per me Emanuele è un fratello maggiore. Spesso trascorriamo insieme lunghi periodi in montagna. Andiamo d’accordo su tutto. A proposito: a dicembre compirò 40 anni e ho chiesto a Emanuele di portare a Gstaad alla mia festa Madonna, che viene molto spesso.
Sarebbe un bel regalo perché sono un suo fan accanito. Lui la conosce personalmente. Madonna viene a Gstaad ospite dello stilista Valentino che ha casa lì. Pensate il mio idolo a 500 metri dalla casa dei Savoia dove vivo».

 

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