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“Divieto di femminicidio, salviamone una in più!” Al via la campagna di sensibilizzazione

Francesco Fredella | 16 Agosto 2017

Inizia una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne a cura dell’associazione “Divieto di femminicidio, salviamone una in più” […]

Inizia una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne a cura dell’associazione “Divieto di femminicidio, salviamone una in più” che si avvallerà della collaborazione di testimonial famosi che hanno accettato di metterci la faccia per lanciare un messaggio forte a quegli uomini che ancora considerano le donne un oggetto da usare a proprio piacimento. Il primo testimonial è l’attore Massimiliano Buzzanca interprete di film e fiction come “Il cielo è sempre più blu” e “Il caso Tortora – Dove eravamo rimasti?” che in un video lancia un messaggio molto forte agli uomini violenti. Massimiliano si rivolge ad un uomo che ha appena picchiato una ragazza e gli dice con parole sprezzanti che “gli fa schifo anche solo pensare che esisti”. Buzzanca ha anche girato “Girotondo”: un corto contro il femmincidio, un impegno dunque che porta avanti da tempo con grande sensibilità e altruismo.
E’una dichiarazione congiunta di Alessandra Zedda (consigliera regionale Sardegna), Alessandra Moretti (consigliera regionale Veneto), Flaminia Bolzan (criminologa), Chiara Baschetti (attrice e modella) sostenitrici dell’iniziativa “Divieto di femminicidio, salviamone una in più” –  cell. 3386687647 .
Ma quali sono i dati del fenomeno? Oltre cento donne in Italia ogni anno vengono uccise da uomini, quasi sempre quelli che sostengono di amarle. E’ una vera e propria strage. E ai femminicidi si aggiungono poi violenze che sfuggono ai dati ma che, se non fermate in tempo, rischiano di fare tante altre vittime. Sono migliaia le donne aggredite, picchiate, perseguitate, sfregiate. Quasi 7 milioni, secondo i dati Istat, quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso.

I numeri del femminicidio non sono certi e variano di qualche unita’, ma sicuramente le donne uccise da un uomo, con cui hanno o hanno avuto un rapporto affettivo o familiare, non sono in diminuzione. Nel 2016 se ne sono contate 120. E dal primo gennaio 2017 a oggi sarebbero almeno oltre 20 le donne uccise per mano maschile: una media di una vittima ogni tre giorni. Negli ultimi dieci anni le donne uccise in Italia sono state 1.740, di cui 1.251 (il 71,9%) in famiglia.

Gli omicidi in ambito familiare, comunque, secondo le forze dell’ordine, sono in lieve ma costante calo: 117 nel 2014, 111 nel 2015, 108 nel 2016. Ad accumunare i tanti casi spesso ci sono incomprensioni e tensioni familiari, il desiderio di separarsi, l’affidamento dei figli.

Dall’inizio di aprile, oltre alle 4 vittime tra il primo e il 2 maggio (a Genova, Roma, nell’hinterland di Cagliari e nel salernitano), c’e’ stato il caso della ragazza ventunenne uccisa a coltellate per gelosia dal fidanzato a Pietra Ligure, e quello della donna di 47 anni ammazzata nel sonno dal compagno nel catanese. L’uomo si era stancato della loro relazione e per liberarsene l’ha accoltellata mentre dormiva accanto a lui. Secondo un’analisi dell’associazione Sos Stalking, nel 32,5% degli omicidi avvenuti negli ultimi dieci anni e’ stata utilizzata un’arma da taglio, nel 30,1% l’assassino ha dato fuoco alla vittima. Infine il 12,2% dei killer ha fatto uso di “armi improprie”, il 9% ha strangolato la vittima e il 5,6% l’ha soffocata. La sensibilità’ nei confronti di questo fenomeno sta crescendo tanto che l’8 marzo scorso, nel mondo, invece di festeggiare le donne hanno scioperato. Ci sono stati cortei, veglie, assemblee, flash mob per dire no alla violenza di genere e alle discriminazioni.

   Il preoccupante fenomeno dello stalking – Sono 3 milioni e 466 mila in Italia, secondo l’Istat, le donne che nell’arco della propria vita hanno subito stalking, ovvero atti persecutori da parte di qualcuno, il 16% delle donne tra i 16 e i 70 anni. Di queste, 2 milioni e 151 mila sono le vittime di comportamenti persecutori dell’ex partner. Ma il 78% delle donne che ha subito stalking, quasi 8 su 10, non si è rivolta ad alcuna istituzione e non ha cercato aiuto.

   Cinque milioni per le vittime di violenza – Alle donne vittime di violenza e ai loro figli saranno destinati 5 milioni annui nel triennio 2017-2019. Lo prevede un emendamento alla legge di bilancio approvato in Commissione alla Camera. Le risorse andranno al piano antiviolenza, ai servizi territoriali, ai centri antiviolenza e ai servizi di assistenza alle donne. Il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità sarà quindi incrementato di 5 milioni annui. (Fonte: Ansa)

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