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Parla Max Scarfone, il paparazzo che ha preso a schiaffi Corona

Carlo Mondonico | 17 Novembre 2016

Elisabetta Canalis Fabrizio Corona George Clooney

Parla Max Scarfone, il paparazzo che ha preso a schiaffi Fabrizio Corona! Max Scarfone, il fotografo dei grandi scoop, si […]

Parla Max Scarfone, il paparazzo che ha preso a schiaffi Fabrizio Corona!

Max Scarfone, il fotografo dei grandi scoop, si racconta in un libro svelando i retroscena del gossip. Ma solo con Novella2000 parla di quella volta che ha dato una “lezione” a Fabrizio Corona.

Max Scarfone, collaboratore storico di Novella 2000, ha vissuto una vita spericolata con l’unico obbiettivo di trovare lo scoop prima degli altri. È lui che ha scattato le prime immagini di George Clooney con Elisabetta Canalis ma anche le foto a Silvio Sircana, allora portavoce di Romano Prodi, in compagnia di un trans.

Ora Max ha deciso di raccontarsi nel libro intitolato Il paparazzo buono, la cui prefazione è scritta dall’amico Lapo Elkann, svelando i retroscena dei suoi scoop e il suo rapporto di amore e odio con i Vip e con i colleghi. Nelle pagine però manca un episodio davvero singolare che chiediamo direttamente a Scarfone.

Max, come mai nel libro non racconta di quella volta che ha dato una lezione a Fabrizio Corona?
«Ha ragione… me ne sono successe tante che alla fine questa non l’ho scritta. Però voi di Novella 2000 potete raccontarla bene. Anche perché lei Mondonico era l’unico presente e ha visto tutto…».

E sì, sembrava di essere sul set di un film di Bud Spencer & Terence Hill. Ma andiamo con ordine. Siamo nel 2012, e per il giornale sto intervistando Corona nel suo ufficio in Corso Como a Milano, quando improvvisamente fanno il loro ingresso Max Scarfone e il socio-amico Andrea Belmonte.
Senza troppe cortesie chiedono di Corona, dicendo che sono venuti a prendere i loro soldi, come ci conferma Scarfone: «Sì, Fabrizio ci doveva circa 15mila euro per la vendita di alcuni servizi fotografici che avevamo gestito insieme. Soldi che chiedevamo da più di tre mesi e che lui non ci dava. Così, di ritorno da Budapest, ci siamo fermati apposta a Milano per fargli una visitina».

Un arrivo inaspettato, e soprattutto non gradito, perché Corona si nega, facendo finta di non essere in ufficio. La messa in scena, però, dura poco perché Scarfone e Belmonte piombano nella sua stanza con fare minaccioso urlando: «Fabbri, che fai te nascondi? Ce devi dare i soldi che ce spettano, non fare il furbo che con noi non attacca!».
Queste sono alcune delle parole pronunciate dai paparazzi arricchite da qualche parolaccia che per il loro stile romanesco non guasta e rende tutto più “verace”.

Corona, visibilmente preoccupato, farfuglia qualche scusa, promettendo di sistemare la cosa nei giorni successivi, facendoli arrabbiare ancora di più.
A quel punto i tre si appartano nella stanza adiacente, ma dalla mia posizione posso sentire e vedere la scena, e a quel punto succede il finimondo. Urla, insulti, imprecazioni varie e il classico rumore di sonori schiaffoni che sembra provenire dalle guance di Corona, perché dopo qualche minuto torna da me rosso in volto dicendo «Mica ho paura io di quei due».

E qui Scarfone ci spiega: «E sì, ero davvero arrabbiato e quando Fabrizio ha alzato la voce agitandosi non ci ho più visto, e mi sono portato al suo livello. Avendo la meglio, infatti ha sganciato l’assegno che ci doveva. Mi dispiace per come è andata, ma Corona è uno che non ti dà scelta. E poi lo dico sempre: mai fare arrabbiare il… Paparazzo buono».

L’intervista completa su Novella 2000 in edicola da giovedì 17 novembre

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