Bruno Vespa

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I tabù? Secondo Bruno Vespa non esistono più. Ecco perché…

Francesco Fredella | 14 Agosto 2017

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I tabù? Secondo Bruno Vespa non esistono più. «Fino a due terzi delle donne dice di non aver raggiunto l’orgasmo […]

I tabù? Secondo Bruno Vespa non esistono più. «Fino a due terzi delle donne dice di non aver raggiunto l’orgasmo con il proprio partner. Molte ». Stavolta Vespa ha lasciato per un attimo i panni del cronista politico per continuare a raccontare, come ha fatto nei suoi oltre venti libri, i costumi dell’Italia. Così, anche  la rivoluzione sessuale ha trovato spazio in un capitolo di C’eravamo tanto amati, che ha già registrato ottimi dati di vendita da quando è uscito in libreria.

«E’ cambiato il modo di approcciarsi al sesso: negli anni Sessanta c’era la posta del cuore. Oggi si fa l’amore in età adolescenziale», ha raccontato a Novella2000 il conduttore di Porta a porta.  Secondo il quale oggi non esistono più tabù e pregiudizi.

Vespa, però, non ha fatto a meno della politica nella sua ultima fatica editoriale: «Ho dedicato un solo capitolo alla politica, conversando con Renzi, Berlusconi, Alfano, Di Maio, Salvini e il nuovo sindaco di Torino, Chiara Appendino». Sono giorni di vacanza,ma come sappiamo l’amatissimo conduttore con il suo computer sempre in valigia potrebbe stare già al lavoro per il prossimo libro. Che, probabilmente, troveremo in vendita in autunno.

Il più grande cambiamento è legato ai sentimenti che ha raccontato nel libro

«Certo. L’amore è il settore dove c’è stato il più grande cambiamento in questi decenni. Soprattutto nella sensualità femminile. Sono i capitoli, forse, più interessanti. Poi c’è la cavalcata con il cambiamento totale delle abitudini»

Sessualità e amore: due temi che ha spesso affrontato

«Sì. Anche in altri libri, ma era in relazione al potere. In questo lavoro è ben diverso. Stavolta amore e sesso sono legati alle persone comuni. Ad esempio, racconto che alla fine degli anni Sessanta le madri, che erano giovanissime, non avevano una vita sessuale soddisfacente»

 

Sessualmente oggi si sta correndo troppo?

«Non bisogna mai esagerare. La fine dei complessi sessuali è una cosa che deve esserci come l’abbattimento dei tabù. La caduta dei pregiudizi è sicuramente un dato positivo di questi ultimi anni ».

 

Ha affermato che spesso le donne mentono a letto. E’ vero?

«Dedico alcune pagine anche all’orgasmo femminile, che era una cosa negli anni Sessanta non sconosciuta, ma rara. E sorprende il fatto che ancora oggi fino a due terzi delle donne dice di non averlo raggiunto. Spesso molte rivelano di aver mentito almeno una volta»

E le lettere delle mogli insoddisfatte di cui parla?

«Riporto indagini con le lettere delle mogli insoddisfatti. Ricordo che una moglie disse: “Non c’è stato nemmeno il tempo di dire mezza parola che era tutto finito”»

 

Com’è cambiato secondo lei il sesso?

«Prima per le madri il sesso serviva per fare i figli. Al contrario per le figlie significava per procurarsi un piacere. Penso che ci sia un diverso approccio».

Esistono ancora i tabù?

«Direi di no. La precocità sessuale sta creando una serie di problemi: le ragazzine che fanno l’amore a 14 anni qualche volta se ne pentono. I ragazzini che con gli smartphone in tenera età possono accedere ai siti porno crescono sessualmente squilibrati»

 

Se Vespa fosse ragazzo ai tempi di oggi?

«Molto difficile dare una risposta. Sicuramente sarei più disinibito. Ma è molto difficile immaginarlo».

 

 

Ha vissuto emozioni forti in quegli anni?

«Abbiamo vissuto da giovani emozioni uniche. Nessun cellulare, ad esempio, può dare la stessa emozione che a noi diede il primo televisore. Era una cosa straordinaria».

 

 

I suoi ricordi personali degli anni Sessanta ci sono tutti in questo libro?

«Tutto quello che ho vissuto è raccontato nel libro. Sono testimonianze dirette: i primi televisori e le prime utilitarie. In copertina c’è la Fiat Seicento guidata da una donna perché era la prima auto per la famiglia. Da comprare a rate. Anche le donne iniziarono a guidare».

 

 

Come fa a trovare il tempo anche per scrivere i libri?

«Lo trovo perché mi diverto e mi distraggo quando scrivo. Diciamo che mi annoio con estrema facilità: non scrivo mai ore ed ore. Poco al giorno, ma sempre ».

 

Quindi non rinuncia a nulla?
«Assolutamente no. Faccio tutto. Nell’arco delle vacanze o delle mie giornate c’è un’ora dedicata alla scrittura. Anche perché viaggio con il computer in valigia e scrivo ovunque»

 

In cosa è diverso questo ultimo libro rispetto agli altri?

«Direi che è molto diverso da quelli che ho pubblicato in precedenza. In dieci capitoli soltanto uno è dedicato alla politica. Tutti gli altri al cambiamento delle abitudini negli anni  in ogni settore:  comunicazione, amore e sesso, lavoro o cucina».

 

 

A proposito, se la cava ai fornelli?
«Solo l’uovo al tegamino. Mi occupo più del vino a tavola»

 

Ha iniziato anche a produrre vino.

«Insieme ai miei figli, da 5 anni, ho iniziato a produrre vino. Che è finito anche ad una cena di gala di Carlo d’Inghilterra. Il vino italiano ha battuto quello francese»

 

 

Le vendite come stanno andando?

«I primi dati sono ottimi. Il mese decisivo è dicembre. Perché un libro si può regalare a Natale: durante le vacanze c’è più tempo per leggere. Anche se gli italiani, purtroppo, leggono poco. Il libro è un ottimo regalo, personale ed intimo. Penso che sia più importante di una classica scatola di cioccolatini quando si è invitati a cena».