Spettacolo

La confessione di Amadeus: «Dissi una bugia per lavorare in radio»

Dario Campagna | 19 Luglio 2017

Amadeus

Amadeus, è nuovamente tempo di “confessioni”. L’amatissimo conduttore del telequiz Reazione a Catena – L’intesa vincente, ha deciso di andare […]

Amadeus, è nuovamente tempo di “confessioni”. L’amatissimo conduttore del telequiz Reazione a Catena – L’intesa vincente, ha deciso di andare di nuovo a ritroso nel tempo e raccontare come è iniziata tanti anni fa la sua carriera televisiva, e ancor prima radiofonica. Svelando anche qualche curiosità che non tutti conoscono, anche se non è la prima volta che Amadeus, al secolo Amedeo Umberto Rita Sebastiani, racconta quest’aneddoto. Stavolta lo ha fatto con un’interessante intervista rilasciata a Tv, Sorrisi e Canzoni, in cui ha ripercorso per filo e per segno quello che avvenne negli anni ’80 e come alla fine gli si aprirono le porte del mondo dello spettacolo. Una storia che alla fine, dona al personaggio di Amadeus un’aura di determinazione che non tutti al giorno d’oggi posseggono.

“Vivevo a Verona, c’era una data del Festivalbar all’Arena, sapevo in che albergo alloggiava Vittorio Salvetti (produttore e conduttore televisivo scomparso nel 1998, ndr)”, ha raccontato il conduttore. Continuando la storia: “Lo avvicinai nella hall. ‘Le vorrei dare un mio provino’ gli dissi. ‘Va bene salgo in camera e scendo subito’, mi rispose Salvetti”. Amadeus aspettò circa sei ore nella hall, senza prendere un caffè né andare mai in bagno. Ma quando Salvetti scese, quest’ultimo rimase colpito dalla determinazione di quel ragazzo che lo aveva atteso per tutto questo tempo e dunque lo presentò a Claudio Cecchetto (conduttore radiofonico e televisivo e produttore). Cecchetto però cercava persone di Milano per Radio Deejay: fu a quel punto che Amadeus bluffò, dicendo di abitare vicino alla radio, a Milano e non a Verona. E disse anche che faceva il doppiatore di telenovelas. “Cecchetto prese il mio provino dicendomi ‘ti farò sapere'”, ha ricordato Amadeus. Aggiungendo: “Il giovedì successivo mi chiamò dicendomi che avrei cominciato lunedì, turno dalle 7 alle 9”. A quel punto Amadeus trovò una pensione tristissima con bagno in comune a Milano, e per qualche tempo rimase lì. Poi cominciò a fare avanti e indietro da Verona: “La mattina mi svegliavo alle 4 per prendere un treno locale fino a Brescia, poi un espresso fino a Milano. Alle 7 ero in radio. Dopo un paio di mesi ero distrutto, andai da Cecchetto e gli confessai tutto, convinto che mi avrebbe licenziato. Invece, mi aiutò a trovare un monolocale. Sono riconoscente a Claudio”. Qualche innocente bugia ogni tanto sembra non fare poi così tanto male. Ma con la determinazione giusta!

 

 

< Indietro Successivo >