Sandra Milo contro Virginia Raffaele, nuovo round. Dopo l’imitazione dell’attrice portata in scena dalla Raffaele sul palco dell’Ariston durante l’ultimo festival di Sanremo (in cui Virginia fece battute riguardo i tanti amanti dell’attrice), che scatenò le reazioni sia della figlia della Milo, Deborah Ergas (“Peccato quelle battute nei panni di una signora di quasi 84 anni dichiarati, che è stata musa di Fellini”, aveva twittato ai tempi), sia di Sandra stessa, che smorzò un po’ i toni ma bacchettò comunque l’imitatrice, si è rinnovata la polemica. “Non mi sembra che la voce sia come la mia”, “Lo sai come sono i figli, non puoi parlare di sesso con loro. Poi mia figlia ci è rimasta male per le donne in generale, quelle della Raffaele sono state delle frasi sessiste”, “Virginia l’ho trovata fantastica altre volte, ma in questa versione non eccede in eleganza”, sottolineò qualche mese fa la Milo. Sia in studio da Barbara D’Urso che a Storie Vere da Eleonora Daniele, in cui la Milo rincarò la dose: “Cara Virginia, ricordati, quando parli delle donne, che le donne amano veramente quando hanno delle storie. Io non ne ho fatto mai mistero. L’amore, quando è vero, ti sovrasta: non c’è morale e ragionamento che tenga. Non si devono fare frasi sessiste sulle donne, specie in un momento così brutto, in cui gli uomini le ammazzano senza pietà”. A ciò seguì una fantomatica pace, con una chiacchierata tra le due al telefono: “Virginia mi ha chiamato ieri sera, mi ha detto delle cose bellissime”. Poi si scoprì che in realtà la Raffaele negò di aver mai fatto quella chiamata.
E ora, è risuccesso. E Virginia ha riproposto di recente, nel suo programma Facciamo Che Io Ero su Rai2, la sua caricatura di Sandra Milo come attrice decadente in bianco e nero (Molto in stile Ciprì e Maresco, nda) davanti agli studi di Cinecittà. E Barbara d’Urso, nella sua puntata di Pomeriggio 5 di ieri 12 giugno, l’ha interpellata nuovamente sull’argomento: “Non per entrare in polemica con Virginia, non me ne può fregare di meno”, ha detto col sorriso la musa di Fellini. Continuando: “Però è una che non ha il senso dell’ironia, l’imitazione che ha fatto a Sanremo non era divertente, non parliamo dell’ultima. Mi veniva da piangere, era tristissima, una cosa imperdonabile”.
A quel punto è intervenuto anche il direttore di Novella2000 Roberto Alessi, ospite in studio: “Sandra sei troppo buona, più che triste direi tragico”, ha aggiunto lui. “Fare l’imitazione ha senso se fai ridere, se sei spiritoso, se cogli l’aspetto del personaggio che imiti, che magari è poco evidente ma lo caratterizza…”, ha infine concluso lei.
Arriverà una risposta dalla Raffaele?