La chirurgia plastica del volto diventa un’arte quando valorizza l’unicità, corregge ciò che crea disagio e crea armonia senza alterare l’identità. Attraverso tecniche mininvasive e l’integrazione con la medicina estetica, si ottengono risultati più naturali e duraturi. Fondamentali sono etica e guida al paziente, per evitare omologazione dell’aspetto e preservare la bellezza personale. Parola al Dottor Cristiano Monarca.

Come valorizzare il volto, parola del Dottor Cristiano Monarca

La chirurgia plastica del volto non è soltanto una disciplina tecnica, ma anche un’arte che, se esercitata con competenza e responsabilità, può realmente migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Il viso è il primo biglietto da visita nelle relazioni sociali e affettive ed è per questo che sempre più persone si rivolgono al chirurgo plastico non solo per correggere un difetto, ma per riscoprire una versione più armoniosa, sicura e consapevole di sé stesse.

Un approccio chirurgico attento, metodico, basato su tecniche codificate e scientificamente validate, consente di intervenire su ogni sub‑unità estetica del volto quali fronte, palpebre, naso, zigomi, labbra, mento, con precisione e rispetto dell’anatomia.

L’obiettivo non è stravolgere i lineamenti, ma valorizzarli, correggere ciò che crea disagio e ripristinare equilibrio e proporzione, mantenendo sempre un risultato naturale.

Le tecniche moderne, mininvasive, permettono inoltre di ridurre i tempi di recupero e i rischi di complicanze, rendendo gli interventi più sicuri, efficaci e ben tollerati anche in ambito ambulatoriale.

A questi si affianca la medicina estetica, che, se integrata con criterio e professionalità, consente di completare e mantenere i risultati nel tempo. Filler, botox, biorivitalizzazioni, laser e peeling sono strumenti preziosi per contrastare l’invecchiamento cutaneo senza alterare l’espressività e l’identità del volto.
Tuttavia, è importante sottolineare il valore dell’etica e della deontologia professionale in questo percorso.

Il chirurgo, difatti, ha anche il dovere di guidare il paziente verso scelte consapevoli, evitando di assecondare richieste esagerate o incongrue che rischiano di compromettere l’armonia del volto e la salute psicologica della persona.

Oggi, purtroppo, si assiste troppo spesso a una progressiva omologazione dei volti: zigomi iper-proiettati, labbra uniformemente gonfie e nasi e sguardi tutti simili, figli di un’estetica imposta da filtri social e tendenze digitali.

Questo tipo di approccio non tiene conto dell’unicità di ciascun volto e finisce per cancellare le caratteristiche personali che rendono una persona interessante, autentica e riconoscibile.

La vera bellezza non risiede nell’eccesso, né nella ricerca di uno standard imposto, ma nell’equilibrio e nella capacità di esaltare ciò che rende ogni volto unico.

Ed è proprio questo che la chirurgia plastica del volto deve offrire: armonia, autenticità, benessere. Un volto che non solo appare più bello, ma che racconta meglio chi siamo.