Chi come il sottoscritto ha vissuto gli anni ’90 in prima fila non puo’ non ricordare la serie cult di quel tempo: la Tata.
Nella versione tutta italiana, magicamente maneggiata da autori capaci di miracoli mai più verificatisi, la storia girava tutta intorno a Francesca Cacace, procace bambinaia che dalla Ciociaria era emigrata a New York.
Le vicende erano quanto di più esilarante si possa immaginare, il successo fu mondiale e totale, non solo quello di Fran Dresher, la protagonista, ma anche quello di tutto il cast, con particolare attenzione per quelle che per noi erano le due zie di Francesca, zia Assunta e zia Yetta (nella versione originale, in cui la famiglia non è italiana ma ebrea americana, Assunta e Yetta sono mamma e nonna di Francesca).
Yetta era geniale: attaccata alla sigaretta più che alla sua stessa pelle, camminava costantemente sul sottile filo del paradosso, fotografando con sporadiche, taglienti battute vizi e virtù di chi la circondava. Il personaggio ebbe un successo planetario, proiettando Ann Morgan Guilbert, attrice storica della televisione americana, nell’olimpo delle star internazionali.
Ebbene, a 87 anni zia Yetta ci ha lasciato. Il mondo dello spettacolo perde un’interprete sagace e versatile, famosissima in patria e purtroppo non abbastanza apprezzata all’estero, se escludiamo il ruolo che ce l’ha fatta amare come una di famiglia.
Svanisce così la speranza di una reunion di Yetta con Francesca, Assunta, Mr. Sheffield, la perfida C.C. e il sagace maggiordomo Niles….
Ci rimarranno, per sempre, il ricordo di un personaggio di cui era impossibile non innamorarsi e le repliche della serie, che speriamo di poter rivedere presto. Per tornare tutti ragazzi.
Addio, Yetta, e grazie.