
Anna Wintour lascia il testimone di Vogue a Chloe Malle
Il passaggio di testimone tra Anna Wintour e Chloe Malle segna un cambiamento epocale per il mondo della moda e…
Il passaggio di testimone tra Anna Wintour e Chloe Malle segna un cambiamento epocale per il mondo della moda e dell’editoria, con nuove sfide digitali e un’eredità culturale che richiede visione e coraggio
Una scelta che segna un’epoca
Scelta l’erede di Anna Wintour: è Chloe Malle. La notizia che scuote l’universo patinato della moda ha il sapore di una svolta epocale, perché dopo quasi quattro decenni trascorsi a dettare stile e tendenze dalle stanze di Vogue, la leggendaria direttrice britannica passa il testimone a una figura che unisce eredità culturale, rigore giornalistico e un tocco di freschezza newyorkese.
Chloe Malle, 39 anni, figlia dell’attrice Candice Bergen e del regista Louis Malle, prende il timone di un giornale che non è solo un magazine, ma un’istituzione che ha costruito immaginari e consacrato icone. La scelta, anticipata da indiscrezioni e confermata prima della prossima New York Fashion Week, porta con sé un’aura di destino inevitabile, come se la traiettoria di Chloe fosse da sempre scritta tra cinema, glamour e penna.
Dall’esordio alla scalata in Vogue
Laureata in Letteratura comparata alla Brown University, Malle muove i primi passi in redazioni lontane dalle passerelle, scrivendo di real estate per il New York Observer, poi firma come freelance per il New York Times e arriva a Vogue. Il suo ingresso ufficiale avviene nel 2011, con l’incarico di social editor: una scelta sorprendente per lei stessa, che ammise di non avere allora alcuna devozione per la moda. Eppure, proprio da quell’angolo inaspettato, inizia un percorso di apprendistato rigoroso che la trasforma in una voce autorevole dell’universo digitale del magazine, passando dai contenuti social alla conduzione di podcast e alla direzione del sito Vogue.com.
Il suo debutto, raccontato con autoironia, ha quasi il sapore di una leggenda: un colloquio affrontato con collant neri e stivaletti consumati, scelte di stile considerate imperdonabili sotto l’occhio glaciale della Wintour. Eppure, nonostante quell’abito giudicato noioso, Malle ottiene il posto e inizia una scalata che oggi appare inevitabile.
Una carriera forgiata da rigore e visione
Negli anni coltiva la sua presenza agli eventi, firma reportage mondani con sguardo lucido, frequenta i circuiti esclusivi della città e affina uno stile personale che oggi unisce sensibilità culturale e attenzione alle trasformazioni del costume. L’annuncio della nomina arriva con il sigillo della stessa Anna Wintour, che a 75 anni non abbandona la scena, resta ai vertici di Condé Nast e guida le scelte editoriali globali, ma affida con gesto regale la direzione americana di Vogue a una donna capace di incarnare un’eredità monumentale senza restarne schiacciata.
Chloe Malle porta con sé non solo il peso del cognome, ma una storia di disciplina e ironia, di errori trasformati in apprendistato, di mondi attraversati con curiosità più che con ambizione.
Un legame tra cinema e moda
E se sua madre Candice Bergen interpreta sullo schermo la direttrice di Vogue in Sex and the City, quasi a sigillare un filo rosso familiare con quell’universo, oggi la vita si diverte a confondere realtà e finzione, regalando a Chloe un ruolo che sembra cucito su misura. È l’alba di una nuova era per Vogue, e la domanda che si rincorre tra gli addetti ai lavori è se Malle saprà mantenere il passo in un’epoca di rivoluzioni digitali e sensibilità globali diverse da quelle forgiate dalla Wintour. Quel che è certo è che, come accade solo nei grandi passaggi di testimone, la storia si ripete con volti nuovi: dalle calze proibite di un colloquio maldestro al trono dell’editoria fashion, Chloe Malle entra oggi ufficialmente nella leggenda, e il mondo della moda, con un misto di nostalgia e aspettativa, trattiene il fiato.
A cura di Mario Altomura
Leggi anche: Il vino sfida i confini, l’innovazione tra I.A. blockchain e spazio

