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Angeli nello scandalo: Victoria’s Secret e l’ombra dell’anoressia

Matteo Osso | 6 Aprile 2016

E’ una piaga che non avrà mai fine, e il mondo della moda, che tanto bene conosco e al quale […]

E’ una piaga che non avrà mai fine, e il mondo della moda, che tanto bene conosco e al quale tanto bene voglio, non è esente da responsabilità in merito.
L’ultima occasione per parlare di quanto sia sbagliata l’ossessione di un corpo perfetto dove la perfezione equivale alla magrezza ce la dà Erin Heatherton, modella statunitense che per ben cinque anni della sua carriera è stata uno dei volti -e dei corpi- di Victoria’s Secret, l’azienda americana nata con la produzione di lingerie e poi diventata un fenomeno mondiale grazie, appunto, ai suoi “angeli”.
Ebbene, dentro almeno uno di questi angeli si nascondeva un demone: quello che è riuscito a trasformare una ragazza bella, giovane, desiderata, di successo, idolatrata, insomma quella perfetta dalla vita perfetta in un essere infelice.
Ne parla proprio Erin al magazine Nylon, senza fare sconti nè a se stessa nè all’azienda che le ha dato celebrità e ricchezza.
Racconta di come nel 2013, dopo cinque anni di lavoro da Angelo di Victoria avesse cominciato a sentire che il suo corpo non rispondeva più come previsto alle istruzioni impartite per ottenere una forma fisica perfetta. Di come gli estenuanti  allenamenti almeno due volte al giorno e i ferrei regimi alimentari regimi alimentari fossero del tutto inefficaci e di come avesse la sensazione che il suo corpo le facesse resistenza. Al punto tale che una sera, di ritorno dalla palestra, anzichè consumare quanto di alimentare le era consentito si è ritrovata a guardare il cibo in una sorta di trance, pensando “forse non dovrei mangiare proprio”. Questo è quanto detto. Ma l’ombra minacciosa sta nel non detto: è ragionevole pensare che se una ragazza giovane e bella fa da testimonial ad un marchio di lingerie per cinque anni il suo corpo sia già stabilizzato su uno standard di bellezza adeguato alle esigenze del suo lavoro. Che non ci sia un “fuori forma” da riportare in carreggiata. E allora perchè una ragazza con tali caratteristiche dovrebbe mai arrivare al punto di guardare il cibo con odio, pensando di smettere di mangiare? Evidentemente le pressioni conseguenti al ruolo, le richieste di continuo “miglioramento” (e qui le virgolette sono d’obbligo), la sensazione di rischiare di perdere tutto per colpa di una fibra appannata da qualche parte sull’addominale erano talmente incombenti da generare una percezione completamente sfasata della propria realtà.
Fortunatamente Erin aveva in sé un fondo di equilibrio tale da non consentirle di cadere nella trappola: ultimati suoi doveri contrattuali, dopo la sfilata del 2013 ha lasciato il ruolo di Angelo e si è dedicata ad una vita più normale. Dove la normalità è quella di una modella, fatta di esercizio fisico e scrupolosa attenzione alla dieta corretta, ma ben lontana dal rifiuto del proprio corpo e conseguentemente del cibo come origine di ogni male.
“Mi sono resa conto che non potevo rivolgermi al mondo, esibendo me stessa e il mio corpo davanti a tutte quelle donne che mi guardavano con ammirazione, e dire loro che tutto questo era facile da ottenere e che chiunque avrebbe potuto farlo”.
Raro caso di modella pensante? Raro forse no, certamente coraggioso caso di modella che non ha paura di rischiare di non lavorare più. Consapevole -presumibilmente- del fatto che è vero che per fare la modella ci vogliono delle caratteristiche fisiche che non tutte le ragazze le possono avere (questo fa parte della vita e forse tante mamme che istigano le proprie figlie a inseguire una carriera non sempre alla loro portata dovrebbero farsi un esame di coscienza) ma consapevole soprattutto dell’importanza della propria salute fisica, di quella mentale e non ultima della propria dignità.
Nessuno ha il diritto di farvi sentire sbagliate, e diventare la regina delle passerelle non fa di voi una persona migliore, ragazze. Coltivate la vostra anima e gioite del vostro corpo, comunque esso sia.
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