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Bud Spencer: la sua storia diventa un documentario!

Francesco Fredella | 2 Novembre 2017

Adesso la storia di Bud Spencer, amatissimo da tutti grazie ai suoi film-comedy western, diventa un documentario. Lo ha realizzato, […]

Adesso la storia di Bud Spencer, amatissimo da tutti grazie ai suoi film-comedy western, diventa un documentario. Lo ha realizzato, in otto anni di duro lavoro, l’austriaco Karl-Martin Pold. Il film arriva alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Riflessi. Giuseppe Pedersoli, figlio dell’attore scomparso nel 2016 a 86 anni, annuncia: «Prepareremo anche un’edizione italiana da far uscire nelle sale, sperando di non sfigurare rispetto ai tedeschi».

Come scrive l’Ansa,  il documentario è una testimonianza originale a appassionata della capacità di Carlo Pedersoli in arte Bud Spencer di coinvolgere, divertire, e spesso creare con i pubblici più diversi e di più generazioni, anche una forte connessione emotiva. Lo dimostrano ad esempio, le immagini dell’affetto e delle file chilometriche ai firmacopie con cui l’attore era stato accolto in Germania qualche anno fa durante il tour di promozione della sua autobiografia. «Ho dedicato a Bud Spencer due tesi universitarie. Da bambino lo amavo per le sue scene di scazzottate e perché difendeva i deboli, da più grande ne ho apprezzato lo humour – spiega Pold all’ANSA – mi sembrava incredibile non ci fosse un documentario su di lui».

Il regista rende coprotagonisti dell’omaggio due dei più grandi fans dell’attore: Marcus, che guardando i film di Bud Spencer ha ritrovato la positività e la voglia di lottare dopo un grande incidente che rischiava di lasciarlo su una sedia a rotelle, e Jorgo, non vedente, che fin da piccolo ha tratto dai film di Spencer e Hill coraggio e ottimismo per affrontare i momenti più difficili. Pold segue Marcus e Jorgo nel viaggio che fanno dalla Germania all’Italia per conoscere il loro idolo e spiegargli quanto abbia contato per loro: un sogno che si realizza, con un emozionante incontro a casa dell’attore, arricchito da chiacchiere e pranzo insieme a base di spaghetti, realizzato circa sei mesi prima della morte di Spencer.

In Germania è pronta l’uscita di un francobollo dedicato a lui ed è in lavorazione un videogame su Trinità, il film che lo ha visto protagonista. Bud Spencer è sempre stato campione ai botteghini e ad un anno dalla sua morte i film, con il mitico Terence Hill, continuano ad essere un must. «Devo dire che è stata una persona assolutamente straordinaria, un uomo buono, gentile e lo si vedeva già dai suoi occhi…Era famoso in Spagna, in Francia, in Germania, ovunque lui ha lasciato un grosso segno. Addirittura Quentin Tarantino lo ha pianto e ha detto che è stato veramente un grande anche per quanto riguarda la sua carriera…  E quello che commuove di più è che, nonostante la ricchezza, è sempre stato fedele a sua moglie che aveva conosciuto quand’era ragazzo  e che assolutamente non ha mai lasciato e credo neanche mai tradito», aveva raccontato Roberto Alessi un anno fa commentando una copertina di Visto dedicata a Bud Spencer.

 Tutte lo amavano, ma lui ha amato solo una donna, sua moglie che di cognome fa proprio Amato, Maria Amato, figlia di un produttore cinematografico. Due figli, Giuseppe e Christiana. Di sua moglie Bud ci aveva detto: «Maria mi ha salvato la vita nel 2014: ha capito che qualcosa non andava e mi ha costretto ad andare dal medico. In 15 minuti avevo perso più di tre litri di sangue e ancora mi sto riprendendo. Cammino male, fatico a parlare. Mi ha salvato. La chiamo il mio carro armato. Ma è stata una bella botta».

«Non è il marito che ti porta a cena e ti regala rose. Anche il nostro viaggio di nozze è durato tre giorni». Ma mai tradita: «Non ho avuto donne rivali, ma motori: Impazzisce per i motori. Abbiamo avuto anche un rimorchiatore: amava andare in cantiere, la puzza delle officine gli sembrava nettare», aveva raccontato la signora Maria quando l’abbiamo incontrata diversi anni fa.

 

 

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