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Il Codacons fa un esposto contro Malika Chalhy: il motivo

Nicolò Figini | 5 Luglio 2021

Il Codacons ha deciso di portare in tribunale la ventiduenne Malika Chalhy. Ecco il motivo di tale scelta

Il Codacons contro Malika Chalhy

La storia di Malika ormai la conosciamo tutti. La ragazza di 22 anni è stata allontana dalla sua abitazione, dai genitori, perché questi non accettavano il suo orientamento sessuale. Abbiamo sentito le dure parole, cariche d’odio, che soprattutto la madre le ha detto. In molti hanno voluto, quindi, aiutarla attraverso delle raccolte fondi. Lei, nel frattempo si è trasferita a Milano per stare insieme alla sua ragazza, ma i problemi sono arrivati per il modo in cui ha speso i soldi. Una bufera quella di Malika Chalhy in cui è entrato anche il Codacons.

La giovane ha speso il denaro comprandosi una Mercedes Classe A e un cane (pagandolo oltre 2.000 euro), affermando che entrambi fossero beni necessari. Inoltre aveva aggiunto: “Mi piaceva la razza, devo giustificarmi perché spendo i miei soldi come voglio“, provando in seguito ad aggiustare il tiro affermando: “La gogna me la prendo tutta, ma chi mi ci mette non è migliore di me. A 22 anni nessuno ha fatto uno sbaglio? Ho fatto una scelta affrettata. Magari dovevo trovarmi prima un lavoro“. Due giorni fa, poi, ha creato un post su Instagram in cui sostiene: “In questi giorni vi siete divertiti a sputt****mi, da lunedì inizierò a divertirmi io“.

Nel frattempo, come riporta anche il sito Open, il Codacons ha presentato un esposto contro Malika Chalhy. L’associazione dei consumatori, infatti, lo ha portato all’attenzione della procura di Milano e a quella di Firenze per possibile truffa aggravata. Bisognerebbe, secondo l’associazione, accertare le responsabilità non solo della ragazza ma anche delle piattaforme nelle quali sono stati raccolti i fondi a lei destinati. Queste le dichiarazioni:

[…] Chiunque può chiedere soldi ai cittadini attraverso piattaforme come Gofundme, ma poi non c’è alcun controllo sulla reale destinazione dei soldi raccolti, e le stesse società che ospitano le campagne di solidarietà declinano qualsiasi responsabilità per eventuali usi non conformi ai fondi donati dai cittadini.

Restiamo in attesa per capire come andrà avanti la storia tra Malika Chalhy e il Codacons. Nel mentre qualche giorno hanno parlato anche Gaia e Tommaso Zorzi. Ecco cosa c’entrano nella faccenda…

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