
Giorgia Soleri mostra le sopracciglia non depilate (FOTO)
Giorgia Soleri, fidanzata di Damiano dei Maneskin, si è mostrata sui social con le sopracciglia non depilate. Le critiche del web
Le sopracciglia di Giorgia Soleri

Giorgia Soleri, la fidanzata di Damiano dei Maneskin, ha fatto molto parlare di sé in questi ultimi giorni. Su Instagram, infatti, ha postato una fotografia nella quale si mostra con le sopracciglia folte e non curate come al solito. Nella descrizione si legge: “Carico foto mentre aspetto la consegna della pizza“. Sul web, però, questa mossa non è molto piaciuta e tante persone l’hanno criticata. C’è, infatti, chi ha detto a coloro che la sostengono in questa scelta: “Follettina però la massacravano tutti” o ancora: “Davanti a cotanto coraggio non resta che inchinarsi umilmente“.
Ovviamente, però, c’è anche chi va contro tutti questi commenti negativi e afferma: “A quanto leggo, i commenti sono prese in giro per la maggiore, non vedo tutto questo appoggio. Alla fine basta offendere per questa gentaglia, cambiano solo le motivazioni che si danno per sentirsi in diritto di sparare cagate“. Chissà se deciderà di rispondere alle critiche oppure lascerà correre aspettando che finisca tutto nel giro di poco tempo. Staremo a vedere. Qui sotto, intanto, potete vedere l’immagine di cui stiamo parlando.

Oltre che ai commenti degli hater Giorgia Soleri ha problemi ben più importanti a cui pensare. Stiamo parlando di due patologie che la affliggono da tempo, ovvero la vulvodinia e l’endometriosi. Perché venissero riconosciute dal sistema medico, infatti, poco tempo fa ha presentato una proposta di legge in Parlamento e nel corso di una recente intervista ha affermato:
Soffro di queste due malattie, endometriosi e vulvodinia, che non sono riconosciute dal servizio sanitario nazionale. La proposta di legge che ho presentato riguarda il far riconoscere la neuropatia del pudendo come malattia cronica invalidante e dunque far pagare le cure, molto costose e che non tutti possono permettersi, al servizio sanitario nazionale. In Italia la media del tempo necessario per avere una diagnosi è di 5 anni, io la alzo perché sono arrivata ad 8. Così abbiamo creato un comitato, composto da medici, associazioni e pazienti attiviste, e siamo riusciti a portare la proposta di legge in Parlamento.
Continua…