Instagram: l’influencer che rende social tombe e cimiteri
Addio spiagge assolate e colazioni perfette, benvenuti marmi antichi e silenzio suggestivo. Beccamorta sta riscrivendo le regole del content-creating, trasformando…
Addio spiagge assolate e colazioni perfette, benvenuti marmi antichi e silenzio suggestivo.
Beccamorta sta riscrivendo le regole del content-creating, trasformando luoghi di lutto in spazi di racconto e bellezza. E i numeri le danno ragione.
In un universo digitale saturo di fitness guru, travel blogger patinati e food-influencer da acquolina in bocca, c’è chi ha trovato la nicchia perfetta, quella capace di bucare lo schermo per l’assoluta, inaspettata unicità. Il suo nome d’arte è Beccamorta, e i suoi set fotografici non sono le Maldive o un attico con vista, ma i cimiteri e le tombe d’Italia e del mondo. Un’idea, a dir poco, spiazzante. Questi luoghi, tradizionalmente avvolti da un alone di tristezza, di solenne rispetto o, peggio, di colpevole trascuratezza se non visitati per ricorrenze particolari, nelle sue mani (e nel suo smartphone) si trasformano. Beccamorta non propone macabre esaltazioni o voyeurismo del dolore, tutt’altro. I suoi contenuti sono vere e proprie narrazioni che mettono in luce la bellezza architettonica dei monumenti funebri, la storia racchiusa nelle epigrafi e il lato intimo e profondo della memoria. Cimiteri monumentali come il Verano a Roma o il Cimitero della Certosa di Bologna, con le loro sculture maestose e i viali alberati, vengono riscoperti come veri e propri musei a cielo aperto.
Un successo che zittisce le critiche
Il tam-tam mediatico, come spesso accade nel mondo social, è stato rapidissimo. All’inizio c’era chi storceva il naso, sussurrando di cattivo gusto o di voler lucrare sull’argomento tabù per eccellenza: la morte. Ma Beccamorta, con la sua eleganza discreta e l’approccio rispettoso, ha saputo zittire le malelingue. I suoi video, che spesso offrono dettagli storici e curiosità sul genius loci dei camposanti, hanno un potere evocativo innegabile. E i numeri, nel cinico mondo degli influencer, non mentono mai. I suoi contenuti, in netta controtendenza rispetto alle “colleghe” che propinano diete lampo e codici sconto, hanno già superato le centinaia di migliaia di visualizzazioni. Un successo che, secondo alcune indiscrezioni nel settore del marketing digitale, l’avrebbe già portata a trattare le prime, inusuali, collaborazioni con agenzie di pompe funebri “illuminate” o enti per la valorizzazione dei beni culturali. Il gossip, in questo caso, è un po’ più sottotono rispetto agli amori di Chiara Ferragni, ma è comunque indicativo: Beccamorta starebbe per lanciare una linea di merchandise a tema “memoria”, forse con mappe illustrate dei cimiteri più suggestivi d’Italia. Sarà vero? Fatto sta che Beccamorta rappresenta l’evidente bisogno di dare una nuova dimensione al ricordo, di sdoganare la morte dal silenzio imbarazzato e di riscoprire il valore artistico ed emotivo dei luoghi che custodiscono le nostre radici. L’ultimo grido del social è vestirsi di nero e fare un giro tra le tombe, scoprendo che anche lì si nasconde un’inaspettata, profonda, bellezza.
A cura di Dario Lessa
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