Tra scienza e stupore, la notte in cui anche il Sud ha visto il Nord danzare nei cieli

È accaduto di nuovo, e ancora una volta l’Italia si è fermata con il naso all’insù. Nella notte tra l’11 e il 12 novembre, il cielo sopra gran parte del Paese si è trasformato in uno spettacolo di luce e colore degno delle latitudini scandinave. Dalle Alpi alla Sicilia, il rosso intenso, il viola e il verde smeraldo hanno attraversato l’oscurità, regalando a chi era sveglio un’esperienza quasi mistica: l’aurora boreale, quella che di solito si osserva solo nei cieli di Tromsø o dell’Islanda, ha fatto di nuovo la sua comparsa sulle nostre latitudini.

Secondo gli esperti, la causa è una potente tempesta solare classificata di livello G4, una delle più intense degli ultimi anni. Il Sole, in questi mesi di massima attività, ha espulso una serie di brillamenti e onde di plasma che hanno raggiunto la Terra in poche ore, distorcendo il campo magnetico del pianeta e innescando il fenomeno luminoso. Le particelle cariche provenienti dal Sole, scontrandosi con l’atmosfera terrestre, hanno dato vita a uno spettacolo che ha travalicato ogni aspettativa. “Un evento raro ma non impossibile – spiegano gli astrofisici dell’INAF – soprattutto in periodi di forte attività solare come quello che stiamo attraversando”.

Ma oltre alla spiegazione scientifica, c’è l’emozione collettiva

I social si sono trasformati in una galleria di meraviglia: foto, video, dirette e incredulità. C’è chi giura di aver visto il cielo “pulsare come un cuore”, chi ha scambiato i riflessi rossi per un incendio lontano e chi, più pragmatico, si è affrettato a spegnere le luci di casa per godersi lo spettacolo in silenzio. Da Torino a Napoli, da Trieste alle coste pugliesi, l’aurora ha unito il Paese in un momento di pura contemplazione condivisa, raro e fragile come la luce che lo ha ispirato.

Rumors e curiosità non mancano: alcune fonti dell’Aeronautica Militare avrebbero confermato che la tempesta solare ha causato leggere anomalie nelle comunicazioni radio e nei sistemi GPS, anche se nessun problema serio è stato registrato. E qualcuno, tra gli astrofili più attenti, sostiene che nuove aurore potrebbero verificarsi nei prossimi giorni, se il Sole dovesse continuare con la sua “iperattività magnetica”. C’è persino chi parla di una “finestra magica” tra il 13 e il 15 novembre, durante la quale sarà possibile osservare ancora lievi bagliori all’orizzonte, soprattutto nelle zone più buie e lontane dalle luci cittadine.

Osservarla, comunque, resta una questione di fortuna e di pazienza

Gli esperti consigliano di puntare verso Nord, lontano dall’inquinamento luminoso, e di armarsi di occhi e fotocamere pronte. Anche se spesso l’occhio umano percepisce colori più sfumati rispetto a quelli catturati dai sensori digitali, la magia è la stessa: quella di trovarsi, per un istante, sotto un cielo che sembra respirare.

In un periodo in cui tutto corre veloce e il cielo sembra solo uno sfondo per i nostri pensieri, l’aurora boreale che ha illuminato l’Italia è stata un promemoria poetico della forza della natura. Un messaggio venuto dal Sole, forse casuale, forse necessario: ricordarci che, ogni tanto, vale la pena spegnere tutto e guardare in alto.

A cura di Dario Lessa
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