Era il 3 gennaio 1954 quando per la prima volta in Italia andava in onda sulla televisione nazionale il primo annuncio in assoluto.
E Fulvia Colombo fu il primo volto della storia del nostro Paese ad essere trasmesso agli allora pochissimi apparecchi collegati, con il compito di dare il benvenuto ad un intero paese in un nuovo mondo  e spiegare ciò che sarebbe successo di lì a qualche minuto.
Iniziava così una storia lunga 62 anni, in cui i volti di queste irreprensibili messaggere del palinsesto sono diventati per lungo tempo amici di famiglia, quasi parenti, che entravano tutti i giorni nelle nostre case, non invitate ma attese, per scandire le porzioni di giornate annunciando il prossimo turno di intrattenimento.
E mietevano vittime come delle vere star: chi preferiva l’aplombe raffinato di Nicoletta Orsomando, chi la chioma selvaggia di Marina Morgan, chi invece l’incontenibile sensualità di Pepi Franzelin o quella della biondissima “fatina”, Maria Giovanna Elmi.
Per le nuove generazioni nomi che si perdono nel tempo, volti intravisti ormai più come ospiti di qualche talk show che effettive protagoniste della giornata televisiva. Il ruolo dell’annunciatrice si è andato lentamente assottigliando, la televisione è cambiata non solo nella costruzione dei palinsesti, ma anche in quella degli apparecchi: oggi con un tasto è possibile leggere e avere tutte le informazioni necessarie a sapere cosa stiamo guardando e dove trovare ciò che ci interessa, non serve più quella simpatica faccia che sorridendo a mezzo busto ci racconta il film del lunedì sera.
E’ il tempo che passa, stiamo invecchiando e porteremo il ricordo di quelle facce  rassicuranti come i nostri genitori hanno portato quello del Carosello, che attraverso tutti gli anni ’60 e fino alla metà dei ’70 ha messo a letto eserciti di bambini.
Addio, dunque, boccolose amiche sorridenti prive di opinioni ma cariche di notizie sempre buone. Un mestiere è andato, a chi toccherà adesso? Già vediamo come moltissimi programmi siano condotti da voci fuori campo o si raccontino interamente da soli, stai a vedere che anche il presentatore diventerà un pezzo da museo? ORRORE
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