Resente Novella 2000 n. 37 2020

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Studio Resente: un governo contrario alle emozioni

Redazione | 3 Settembre 2020

Alessandro Resente auspica un ritorno alla trasparenza, all’equità e al rispetto che sembrano venuti meno in questo delicato periodo. Negli […]

Alessandro Resente auspica un ritorno alla trasparenza, all’equità e al rispetto che sembrano venuti meno in questo delicato periodo.

Negli anni futuri, superata l’emergenza Covid-19, ci ricorderemo di questo governo per aver attuato tutta una serie di provvedimenti atti a bloccare i sentimenti e le emozioni.

Il distanziamento sociale, le mascherine, i plexiglas (la cosa più ridicola, mi ripeto: prima il commesso ti segue e ti viene vicino poi per pagare si mette dietro il divisorio), gli abbracci (scandalo! guai a toccarsi… ma cosa succederà mai!), i baci. Non solo, adesso le discoteche chiuse (bastava stabilire precise linee guida garantendo una distanza in pista e dei limiti di afflusso, ma sono necessarie menti eccelse perché il buon senso manca)!

Con tutti questi provvedimenti, oltre a rovinare economicamente il Paese, stanno limitando la vita delle persone bloccandole e non consentendo determinate esperienze.

(LEGGI ANCHE: A Conte fatti, siamo inguaiati)

Crea un certa tenerezza vedere i ragazzi in vacanza che alla sera possono solo passare da un bar all’altro e non andare in discoteca, luogo molto spesso fonte di amori estivi che caratterizzano le nostre estati. Avventure, flirt, baci sotto le stelle che rappresentano sicuramente dei ricordi e che ogni tanto affiorano nelle nostra mente.

Tutto bloccato per decreto governativo. E intanto Conte gira a manina con la sua “morosa”! Lui può tutto. E adesso grazie alla ministra Azzolina vogliono eliminare anche i ricordi legati alla scuola. Io rimango sconvolto, da ex insegnante, della mancanza di conoscenza del sistema scuola da parte della Ministra, e dal fatto che nessun giornale evidenzi certe incongruenze.

La questione scuola

Prima di tutto vorrei capire come un alunno possa fare una traduzione di latino e greco con il vocabolario sui banchi scelti… Non si riesce! Per non parlare di un compito di economia aziendale, con calcolatrice e fogli per i calcoli. Forse vuole abolire le verifiche, e sarà sufficiente che un alunno segua le lezioni per superare l’anno. Perché di contenuti, di programmi, di valutazione non si parla mai? Piuttosto, si discute unicamente di come devono essere fatti i banchi, di come devono entrare gli studenti, di quanto devono stare distanti fra loro, o addirittura delle distanze per giocare a basket!

Per non parlare se un alunno ha la febbre: blocco totale. Ma che cultura potranno dare ai ragazzi? Ma questa Ministra non ha ricordi dei suoi anni di studio? Che conoscenze ha di programmi, dei problemi che attagliano la scuola? Poi, ha avuto la grande capacità di eliminare anche l’emozione del primo giorno di scuola, perché l’ha svuotata per il Covid!

(LEGGI ANCHE: Una burocrazia a misura del cittadino)

Ripeto, non so che percorso scolastico abbia fatto. Sicuramente vissuto male. Io invece ho sempre assaporato quello che la scuola ti può dare, dalle conoscenze ai rapporti di amicizia al saper vivere.

Pensate che, grazie alle varie riforme, il bravo insegnante è quello che fa progetti, che possono essere di qualsiasi tipo, spesso per niente attinenti con il corso di studi, e non quello che riesce a spiegarti bene i contenuti e che ti fa innamorare della materia.

Tra Azzolina e Arcuri

Non contano la professionalità, la capacità e la bravura, ma il fare l’inutile, proprio come l’attuale fase in Italia, dove non si premia il singolo per il suo percorso ma per la sua ossequenza.

A tal proposito, facendo una considerazione su Arcuri, l’uomo bravo a fare tutto, invece di spendere cifre incredibili per 11 milioni di mascherine al giorno, non sarebbe molto più semplice dotare ogni alunno di due o tre lavabili, magari anche sponsorizzate?

Ma non bisogna risparmiare? O ci sono altre problematiche o interessi? E comunque ricordo al dottor Arcuri che attendo ancora delle risposte, perché si deve aver rispetto degli italiani e dei loro soldi, quelli pubblici.

Così come dico alla Ministra Azzolina e anche ad altri, che se non si hanno le conoscenze e le capacità è meglio rinunciare piuttosto che rovinare. Perché certi danni – e i suoi si stanno già vedendo – non saranno facilmente sanabili!

Chi specula sul contagio?

Questo agosto, che doveva essere un momento di rilassamento dopo il lockdown, è stato rovinato dai bollettini giornalieri dei nuovi contagi del Coronavirus.

Dopo essere arrivati quasi a 100 giornalieri, hanno iniziato a salire costantemente e allora via con nuove restrizioni! Ma perché non si è raccontata la verità? Sempre di più risulta evidente che la pandemia è stata usata per dominare e soggiogare le persone.

Nessuno – e qui si capisce come molta stampa italiana sia schierata (cosa gravissima e inaccettabile in un Paese democratico e libero come dovremmo essere) che specificasse quanti di questi casi erano dovuti a migranti accolti nei centri accoglienza, gestiti dalla Croce Rossa. Croce Rossa che in certe situazioni si è fatta corresponsabile della propagazione del virus celando i dati, o lo stesso hanno fatto altre cooperative, le quali – è necessario dirlo – operano solo per lucro.

Quanti invece per italiani andati all’estero? Ricordo che un giorno si sono registrati circa 400 nuovi casi, ma solo nel centro di accoglienza di Treviso avevano trovato 285 migranti positivi! Per non parlare degli italiani di ritorno da Croazia e Grecia! Quanto saggio ero stato quando avevo detto che non aveva senso che Di Maio fosse andato a chiedere alla Grecia di aprire le frontiere! Era meglio tenerle chiuse, gli italiani non ci andavano e si risparmiavano soldi.

Quest’anno era giusto che tutti rimanessero in Italia. Io ho visto inviati delle Iene in vacanza all’estero, loro che si vantano di essere paladini di giustizia e correttezza. Così come più di un ristoratore è andato in Grecia o Spagna, ma poi vuole il contributo del governo.

Ma perché non sono rimasti nel Bel Paese? Chi è andato all’estero dovrebbe essere obbligato a fare il tampone a proprie spese, così come addossarsi gli eventuali costi in caso di positività.

Basta pagare per l’ignoranza! Perché gli italiani sono stati e sono grandi, e non è giusto che paghino per scelte ingiustificabili o una permissiva politica d’accoglienza.

a cura di Alessandro Resente