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Spettacolo | Vip Style

Veronika Garcia: la danzatrice di samba che in Italia ha trovato l’America

Redazione | 15 Luglio 2021

La storia di Veronika Garcia, danzatrice di samba professionista che si batte per i diritti della sua comunità e pensa a un futuro di libertà

Danzatrice di samba di professione e insegnante intransigente con i suoi allievi, è pure una paladina dei diritti LGBT. Aquario ascendente Sagittario, Veronika Garcia, brasiliana trentacinquenne, è una transgender che ama viaggiare, è entusiasta della vita e un’appassionata di astrologia, musica e arte.

Vincitrice di diversi concorsi di bellezza e svariati premi, Veronika ha sempre cercato di far accendere i riflettori sul mondo di cui fa parte. A suo avviso, infatti, la comunità trans è troppo spesso messa all’angolo dalla società ed emarginata, benché in questo ultimo periodo sembri che le cose si stiano muovendo per il verso giusto.

Veronika si batte soprattutto per i diritti civili e sociali, con un occhio puntato sul lato lavorativo affinché un ragazzo gay, una ragazza lesbica o un/una transessuale non siano discriminati quando vanno alla ricerca di un lavoro.

“Per fortuna in questi ultimi periodi la comunità LGBT si sta prendendo pian piano ciò che nel tempo le è stato negato! Le trans come me in Italia stanno bene rispetto ad altri paesi del mondo”.

Conclude:

“Dopo tante lacrime versate, ringraziando Dio stiamo raccogliendo i frutti di una semina difficile e impegnativa. Grazie Italia”.

Il passato di Veronika Garcia

Veronika ha conosciuto sulla sua pelle la discriminazione di genere, avendo iniziato in Brasile a diciassette anni il suo percorso di transizione da uomo a donna.

Ha perso il lavoro, è stata rinnegata dalla famiglia e ha dovuto arrangiarsi in tutto e per tutto, accompagnata solo dalla sofferenza e dalla necessità di imparare a superare ostacoli non indifferenti.

Ha così rinunciato al suo paese ed è arrivata in Italia, dove spera che al più presto venga approvato il DDL Zan. “Anche se in Italia”, dice, “c’è ormai rispetto per tutti, purtroppo non mancano casi di cronaca impressionanti”.

a cura di Mattia Pagliarulo