Una generazione di professionisti italiani over 50 sta vivendo una crisi silenziosa del benessere fisico e mentale. Dirigenti, manager e imprenditori, schiacciati dalla pressione lavorativa e dalla mancanza di tempo, hanno progressivamente abbandonato la cura di sé, considerando la palestra un lusso insostenibile e il benessere personale un optional. Questo fenomeno, che tocca migliaia di professionisti nel nostro Paese, emerge con forza dai dati: l’attività fisica può spiegare il 26,8% della varianza nei sintomi depressivi e il 24,4% nel benessere generale nelle persone over 50, eppure molti continuano a trascurare questo aspetto fondamentale della loro vita.

La testimonianza di Aldo Masolo, ex dirigente e bodybuilder, qualificato al Mister Olympia Master 2025, illumina questa problematica con una prospettiva unica: «Ho visto troppi miei coetanei, professionisti di successo, che hanno sacrificato completamente il loro benessere fisico sull’altare della carriera. Credono che non ci sia tempo per prendersi cura di sé, ma in realtà stanno minando le fondamenta della loro stessa produttività».

I numeri confermano l’urgenza del problema: il tasso degli over 80 anni è aumentato del 150% negli ultimi 20 anni e si stima che entro il 2030 gli anziani saranno oltre il 26% della popolazione italiana. Questo invecchiamento demografico rende ancora più cruciale affrontare la questione del benessere nella fascia d’età 50-65 anni, quella dei professionisti al culmine della carriera, ma spesso al minimo della forma fisica.

L’esperienza personale di Masolo al Mister Olympia di Tokyo nell’agosto 2025 diventa emblematica di una filosofia applicabile ben oltre il bodybuilding. Colpito da un’infezione intestinale fulminante che gli ha fatto perdere 6 kg in due giorni, ha comunque scelto di competere: «Non si tratta di ostinazione, ma di rispetto per il percorso intrapreso. Ho imparato che nella vita, come nello sport, ci sono variabili che non possiamo controllare. L’importante è dare sempre il massimo con quello che abbiamo».

Questa filosofia del o vinco, oppure imparo si traduce ora in una missione concreta per aiutare i suoi coetanei. Il manuale 50 anni più in forma che mai nasce proprio dall’osservazione di questo bisogno latente tra professionisti che hanno rinunciato al benessere fisico. «Non voglio creare altri bodybuilder» chiarisce Masolo, «ma aiutare le persone a tornare a piacersi e a sentirsi piene di energia ogni giorno». L’approccio proposto si basa su quattro pilastri fondamentali: movimento con programmi brevi di 20-30 minuti eseguibili a casa, alimentazione equilibrata e sostenibile, sonno di qualità e, soprattutto, un cambio di mentalità. «Il vero cambiamento inizia dalla testa» sottolinea Masolo. «Bisogna smettere di vedere il benessere fisico come un lusso e iniziare a considerarlo un investimento nella propria produttività e felicità».

Dal punto di vista sociale, l’impatto di questa nuova consapevolezza potrebbe essere rivoluzionario. Nel biennio 2022-2023, il 74% della popolazione adulta italiana ha giudicato positivamente la propria qualità della vita relativa alla salute, ma questo dato nasconde significative disparità generazionali e professionali. I professionisti over 50, spesso ai vertici delle aziende e con responsabilità decisionali importanti, potrebbero diventare catalizzatori di un cambiamento culturale più ampio. »Quando un dirigente sta bene fisicamente e mentalmente, questo si riflette su tutta l’organizzazione» osserva Masolo. «È un effetto a cascata che può trasformare interi ambienti lavorativi». L’idea che il benessere personale sia complementare, e non alternativo, al successo professionale rappresenta un cambio di paradigma significativo.

Con l’invecchiamento della popolazione e la crescente consapevolezza dell’importanza del benessere olistico, si sta delineando un nuovo segmento di mercato: quello dei professionisti maturi che cercano soluzioni pratiche e sostenibili per mantenersi in forma. Non più palestre tradizionali o diete drastiche, ma approcci integrati che rispettino i vincoli di tempo e le esigenze specifiche di questa fascia d’età. »Il futuro è nell’accessibilità del benessere», conclude Masolo. «Non servono ore in palestra o sacrifici estremi. Servono metodi intelligenti, scientificamente fondati e facilmente integrabili nella vita quotidiana di chi ha responsabilità importanti ma non vuole rinunciare a stare bene». Questa evoluzione potrebbe rappresentare solo l’inizio di una trasformazione più ampia nel modo in cui la società italiana affronta il tema dell’invecchiamento attivo e del benessere professionale, con potenziali ricadute positive su produttività, sistema sanitario e qualità della vita generale.