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Adele all’Arena di Verona: la delusione dei fans

Matteo Osso | 31 Maggio 2016

Adele

Erano date attese dai fans come i bambini attendono la notte di Natale per vedere realizzati i propri sogni. Ed […]

Erano date attese dai fans come i bambini attendono la notte di Natale per vedere realizzati i propri sogni.
Ed esattamente come capita tante, troppe volte la mattina di Natale scartando i regali, ecco che qualcuno è rimasto amaramente deluso.
Parliamo di Adele, e delle due date in cui si è esibita all’Arena di Verona.
La cornice è quanto di più travolgente ed emozionante si possa immaginare, un palcoscenico che ha visto esibirsi il meglio del meglio.
La protagonista è uno dei talenti più incredibili della storia della musica, una ragazza che in neanche dieci anni di carriera ha venduto qualcosa come quaranta milioni di album e oltre cinquanta milioni di singoli. Insomma una vera star, che ha deciso di passare per il nostro Paese per concedersi ai suoi fan italiani in trepidante attesa.
E proprio qui casca l’asino: se coloro i quali erano riusciti ad avere il biglietto per la prima delle due serate sono rimasti completamente soddisfatti della performance, quelli che invece erano in possesso dell’ingresso alla seconda hanno avuto di che lamentarsi: dalla scaletta ufficiale dell’esibizione, infatti, sono spariti ben sette brani rispetto al primo concerto, alcuni dei quali evidentemente molto attesi da chi, per un posto sulle fredde e lontane gradinate non numerate, era arrivato a spendere circa 70 euro.
Come sempre è il web il termometro degli umori, e proprio da lì raccogliamo commenti negativi non sull’esibizione in se e per se, non sulla qualità della voce o dello spettacolo, ma sul fatto che rispetto a quanto promesso la play list attesa è stata notevolmente decurtata (sette brani non sono pochi, a dirla tutta), lasciando spazio a considerazioni sulla professionalità di chi promette e poi non mantiene.
Cara Adele, hai un talento enorme. Hai un successo enorme, e certamente meritato. Ma non dimenticare che tutto questo lo devi al pubblico, che la tua carriera non esisterebbe se non ci fosse chi, magari con fatica, risparmia i 70 euro per venire a vederti, si prende la pioggia e fa il dritto per non perdere la giornata di lavoro, e quando scopre che la sera prima -allo stesso prezzo- qualche altro fortunato ha avuto uno spettacolo migliore, ha una umana, comprensibile e motivata reazione: gli girano i coglioni.
Scusate il francese.