Angelina Jolie, ore di panico
Angelina Jolie a sorpresa a Kherson: la star di Hollywood tra bambini, soldati e un giallo da film La sua…
Angelina Jolie a sorpresa a Kherson: la star di Hollywood tra bambini, soldati e un giallo da film La sua guardia del corpo viene reclutata dalle forze armate ucraine: lei riesce a liberarlo
C’è chi l’ha vista arrivare all’improvviso, con passo deciso e un giubbotto antiproiettile, tra le strade ancora ferite di Kherson, uno dei luoghi più pericolosi al mondo, sotto l’assedio dei droni e dell’artiglieria russa. Nessun annuncio ufficiale, nessun tappeto rosso, solo il silenzio rotto dagli sguardi increduli dei presenti. Angelina Jolie, attrice, regista e da anni inviata dell’ONU per i rifugiati, è tornata in Ucraina, ma questa volta la sua visita ha assunto i contorni di un racconto che sembra scritto per il grande schermo.
La star americana ha fatto tappa nel sud del Paese, dove ha visitato un ospedale pediatrico e un reparto maternità. Ha abbracciato i bambini ricoverati, ha ascoltato le storie delle madri, ha sorriso alle infermiere che da mesi vivono tra turni infiniti e sirene d’allarme. Le immagini diffuse da Rbc–Ukraine la mostrano semplice, quasi invisibile, se non fosse per quello sguardo che tradisce sempre un’intensità tutta sua.
Il “giallo”: la guardia del corpo reclutata
Ma dietro la visita si nasconde un episodio che ha acceso la curiosità dei media internazionali. Secondo indiscrezioni, una delle guardie del corpo che accompagnavano Jolie sarebbe stata fermata dai reclutatori militari ucraini. L’uomo, un cittadino straniero con permesso temporaneo, sarebbe stato identificato come “idoneo alla leva” dopo un controllo ai documenti. In poche ore, la notizia del suo presunto reclutamento ha fatto il giro dei social: la guardia del corpo di Angelina Jolie arruolata sul posto.
Fonti locali riferiscono che i militari avrebbero giustificato la decisione parlando di “problemi di documentazione”. Una spiegazione che però non ha convinto tutti, soprattutto dopo che, secondo quanto riportato da alcuni giornalisti ucraini, l’attrice si sarebbe personalmente attivata per ottenere il rilascio dell’uomo. Non è chiaro come sia riuscita a sbloccare la situazione, ma pare che nel giro di poche ore la guardia sia tornata libera, riprendendo servizio al fianco della star.
Il silenzio e i sospetti
Il Ministero della Difesa ucraino non ha commentato ufficialmente l’accaduto, ma nei corridoi si parla di “un malinteso burocratico”. Tuttavia, tra gli osservatori, c’è chi sospetta che la vicenda sia il riflesso delle tensioni crescenti legate al reclutamento militare, un tema delicato in un Paese che combatte una guerra logorante e che, sempre più spesso, si trova a dover giustificare metodi e controlli stringenti.
Jolie, da parte sua, non ha rilasciato dichiarazioni. È ripartita com’era arrivata, in silenzio, lasciandosi alle spalle immagini di tenerezza e un retrogusto di mistero. Alcuni giornali americani parlano di una missione “strettamente personale”, forse legata a progetti umanitari in corso con organizzazioni locali. Altri sussurrano che la visita sia stata anche un segnale politico, una sorta di messaggio implicito di solidarietà verso un Paese che, a distanza di anni, continua a pagare un prezzo altissimo.
Resta l’impressione di una donna che, a differenza di tanti colleghi hollywoodiani, non si limita a fare dichiarazioni dal palco. Va nei luoghi in cui il dolore è reale, anche a costo di esporsi a rischi inattesi. E, questa volta, sembra aver trasformato un viaggio umanitario in un piccolo dramma internazionale — con lieto fine, fortunatamente.
A Kherson si mormora: “Se non fosse stato per lei, la sua guardia del corpo sarebbe ancora in caserma.”
A cura di Dario Lessa
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