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Il perben-web: dalle scene hot di Baciato dal sole all’accosciata di Loredana Lecciso

Matteo Osso | 18 Marzo 2016

loredana-lecciso

Ci siamo: dopo che per anni l’universo parallelo del web ha rappresentato per tutti gli utenti il luogo ideale dove […]

Ci siamo: dopo che per anni l’universo parallelo del web ha rappresentato per tutti gli utenti il luogo ideale dove poter volare senza costrizioni anche oltre i limiti della pudicizia imposti dalle regole perbenino (con tutte le dovute cautele ed eccezioni a tutela degli indifesi e dei minori, intendiamoci) oggi la frittata è ribaltata con un colpo secco.
Proprio dal web infatti arrivano le pruriginose lamentele travestite da stupefatte considerazioni o da sagaci commenti #live:  non una ma due sono le pietre dello scandalo: Baciato dal Sole, la fiction di Raiuno che tra i protagonisti vede proprio Guglielmo Scilla, ex youtuber (ammesso ma non concesso che la professione si possa ritenere tale ) si è macchiata dell’orrenda colpa di aver mandato in onda troppe scene di sesso in prima serata.
Ora, possiamo intuire che il pubblico di Raiuno non sia l’espressione della più feroce avanguardia, ma -pur non avendo visto l’intera puntata- mi sentirei di escludere che proprio la rete delle famiglie si sia spinta fin sulla soglia dell’inopportuno. L’altra invece ha un nome e un cognome: Loredana Lecciso. Pare che durante la sua partecipazione al programma Grand Hotel Chiambretti la signora Al Bano si sia avventurata in scosciamenti progressivi e programmati, accompagnati da opportuni ammiccamenti che non sono passati inosservati. Il pubblico a casa, smartphone alla mano, non si è fatto mancare la soddisfazione di indugiare verbalmente sulla mossa (per altro di innegabile dubbio gusto) studiata nell’evidente intento di catalizzare attenzione.
Ma i fatti contestati sono in questi casi del tutto secondari. L’elemento che colpisce e induce in una riflessione è il pulpito dal quale proviene la predica: è possibile che la stessa mano che con tanto disappunto rappresenta puntuale la propria disapprovazione per il tremendo strabordare di sfacciata sessualità televisiva sia la mano che poco più tardi surfa allegramente le onde della più esplicita pornografia alla ricerca di qualche scampolo di emozione? Evidentemente si, visto che il mondo del porno ha avuto una grande, inarrestabile diffusione proprio grazie al facile accesso fornito da smartphone e tablet. E se veramente così fosse non potrebbe non apparire evidente l’aspetto più triste di tutta la questione: non il presunto senso del pudore offeso dalle allusioni carnali, non i centimetri di coscia rosicchiati lentamente alla copertura della gonna, ma la tremenda, orrenda, infelicissima ipocrisia di chi -come troppo spesso accade- predica benissimo e razzola terribilmente male.
Che sia chiaro, amici Italiani: fate quello che volete. Ma se potete, provate a guardare una fiction con l’innocenza di chi vivrebbe quelle situazioni in una vita reale (dove l’amore di fa, per fortuna, e con grande gioia) o semplicemente con lo stesso guizzo geniale di Chiambretti che sa come fare leva proprio sulle piccole manie dei personaggi che invita, tutti preziosi ingredienti di un frullato che solo lui riesce a servire sempre alla temperatura perfetta.
In soldoni: mollate il colpo e divertitevi. I commenti sono sempre legittimi e le critiche fondamentali. Ma lo stupore piccato e pruriginoso è un accessorio che appartiene agli anni ’60. Quando il telecomando nemmeno esisteva.