Sito Novella 2000 n. 18 2023

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L’anima dell’estetica di Giuseppe Sito: il tuo profilo migliore

Redazione | 19 Aprile 2023

Il mito del profilo con tutti i trucchi di medicina e chirurgia estetica per migliorarlo: ce ne parla il nostro Giuseppe Sito

Certe volte pensiamo o forse siamo abituati a pensare che la Bellezza, quella vera, sia solo un’impressione di chi osserva, sì da poter dire… “Guarda che bella donna!” o “Guarda che bell’uomo!”. Non sempre è così.

Per noi che ci occupiamo di Bellezza a tempo pieno, significa soddisfare proporzioni e numeri, significa che anche la Bellezza, che dovrebbe essere quanto di più spontaneo al mondo esiste, deve invece essere codificata seguendo schemi che esistono da millenni. Basti pensare alla bellezza di Nefertiti, il cui nome viene preso in prestito per un particolare lifting che si perfeziona con la tossina botulinica, o a quella di Cleopatra, sempre bellezze di quattromila anni fa ma bellezze ritratte infinite volte e sempre con le stesse proporzioni. E come mai?

Gli antichi, non disponendo di altri mezzi, erano acutissimi osservatori e avevano l’abitudine di disegnare tutto quanto, in Natura, era interessante per loro. Basti pensare agli uccelli dei dipinti, al Taj Mahal, il monumento funebre dedicato all’Amore più bello al mondo, e così con tante altre manifestazioni di Bellezza sino ad arrivare ai giorni nostri.

Ma cosa succede quando ci si incontra? Come valutiamo d’istinto la Bellezza?

La Bellezza a primo impatto

Innanzitutto, quando ci si incontra non guardiamo mai dritto negli occhi, ma sempre un po’ di profilo – diciamo a circa 45 gradi – con un’angolazione che mette sempre in evidenza il nostro profilo. Quindi osserviamo più che gli occhi, che pure rappresentano un elemento determinante della nostra attenzione, il naso e la sua lunghezza o la presenza di gobbette, le labbra se sono prominenti o meno, il mento che spesso, in Italia, è retratto rispetto alle labbra.

Ma vediamo ora come si applicano queste misure e quali risultati ci possono dare!

Se prendiamo, ad esempio, una matita e la appoggiamo sulla punta del naso, la bellezza ideale ci dice che la matita dovrebbe lambire il labbro superiore, lasciando uno spazio di circa 4 millimetri dal labbro superiore e di 2 millimetri dal labbro inferiore. Facile, vero?

E se questo non succede, se lo spazio è visibilmente maggiore e il mento è molto indietro rispetto alla matita, che cosa possiamo fare?

Per migliorare le proporzioni

Be’, la cosa più intutiva sarebbe accorciare la punta del naso. Questo però è ovviamente impegnativo, e non tutti sono disponibili. Allora conviene proiettare maggiormente le labbra con l’uso di un filler cosiddetto biodinamico, ovvero che consente tutti i movimenti delle labbra o del viso in generale senza quell’aspetto un po’ finto e molto esagerato che capita talvolta di vedere in giro… E poi usare ancora un filler, sempre biodinamico, ma questa volta più denso e resiliente, per incrementare la proiezione del mento. Ma non è finita qui.

È dimostrato che, nella visione a 45 gradi, più o meno quella che si adotta quando ci si incontra, gli zigomi rappresentano un punto saliente. Quindi, senza voler giungere a quelle esagerazioni di alcune nostre attrici, possiamo aumentare anche quelli, sempre con l’uso del filler biodinamico ma cosiddetto di sostegno, con una tecnica a doppio strato che permette di avere: al di sotto, direttamente a contatto con l’osso, un filler duro e resistente, e al di sopra un filler morbido, che permette al tatto di apprezzare la sofficità della regione.

Insomma, ne pensiamo e ne facciamo sempre una in più rispetto a quel che si può immaginare…

Se invece di profilo notiamo che la fronte è dritta e non curva come dovrebbe essere? Nessun problema: anche lì un impianto di filler biodinamico e via, ecco ricreate quelle che normalmente si chiamano bozze frontali! E di nuovo apprezziamo la naturale rotondità della fronte!

E se ci sono anche delle rughette laterali che guastano il nostro bel profilo? Due gocce di botulino, e via anche le rughette!

Insomma, non abbiamo davvero più scuse. Tutto quello che abbiamo descritto si fa in non più di una mezz’oretta, senza dolore, e permettendoci di ritornare immediatamente al lavoro. Senza segni visibili, ma con un profilo degno di Nefertiti… o di Cleopatra?

a cura di Giuseppe Sito