Che i bambini possano sorprenderci con la loro creatività non è cosa nuova, e talvolta può essere rivoluzionaria. Ma che un’intera nazione con tanto di premier, fiumi di inchiostro su illustri quotidiani, rubriche televisive e #hashtag salti in piedi tra lo stupore e la meraviglia gridando al miracolo per un “errore bello” commesso da un innocente ragazzino (subito paragonato a Dante) apre il varco ad un dubbio: siamo in presenza di rara genialità che merita sacrosanta celebrazione oppure come le pecore seguiamo il c••o di chi ci precede?