Cosa ci farà mai Francesco Facchinetti sul lettino di un dentista? Sta ovviamente risolvendo un problema che ha radici antiche, ma che si è manifestato di recente per un pugno ricevuto.

“Un pugno che ha avuto un’eco mondiale”, ricorda il celebre Capitan Uncino. “Nelle settimane successive ho incominciato ad avvertire fastidi alla guancia e alla mandibola, fino all’orecchio. Un dolore a tratti insopportabile durante la masticazione. Allora, come tutti, mi sono rivolto al mio medico di fiducia”.

Francesco Facchinetti dal professor Stefano Scavia

Ed è qui che entra in gioco il dottor Stefano Scavia, docente all’Università Statale Bicocca di Milano: “Dopo la prima visita – spiega Scavia – mi sono subito reso conto che tutto aveva origine da una malocclusione, peggiorata da un dente che Francesco aveva perso anni addietro e che non aveva mai rimpiazzato.

Rinviando il trattamento, l’osso si è riassorbito e gli altri denti inevitabilmente si sono spostati. Questa situazione ha alterato una bilanciatura già imperfetta della masticazione, causando un’evidente malocclusione che ha portato a un lavoro incongruo delle articolazioni temporo-mandibolari (l’articolazione che fa aprire e chiudere la bocca a destra e sinistra).

L’alterazione si è mantenuta per lungo tempo e ha causato una problematica di tipo cronico, sub-sintomatico. In sintesi, Francesco non avvertiva dolori e segnali relativi al problema, ma il problema c’era e purtroppo progrediva”.

Fino a qui tutto bene, o quasi. Fino al fatidico giorno. A quell’ormai celeberrimo pugno che non solo ha scatenato i giornali nazionali e internazionali ma anche la problematica occulta che Facchinetti portava con sé da anni, seppur nascosta dietro ad un bel sorriso: “Mi sono sentito all’improvviso – ricorda l’artista – la bocca strana, e quando stringevo i denti per mangiare avvertivo fitte di dolore. Non ci ho pensato su due volte e mi sono catapultato a cercare una soluzione per capire cosa stesse succedendo. Grazie a mia moglie avevo conosciuto uno specialista che avrebbe potuto risolvermi il problema, e la diagnosi è arrivata subito”.

Il trattamento di un caso difficile

“Un presunto trauma, una botta, verosimilmente un pugno – afferma Scavia – ha scatenato una reazione infiammatoria acuta. In sintesi, quell’evento ha risvegliato una sintomatologia cronica ma silente da molto tempo”.

“Avvertivo – aggiunge Facchinetti – importanti fastidi al risveglio, ma il problema era la masticazione. In particolare con cibi solidi, e alcune volte anche ronzii intermittenti a un orecchio durante la giornata. La mia vita insomma si era decisamente complicata, a casa come al lavoro”.

A quale trattamento dunque si è sottoposto l’artista? “Il problema – dice Scavia – è stato risolto riportando l’occlusione in una posizione fisiologica, inizialmente con dei dispositivi rimovibili. In seguito ripristinando la monoedentulia (il dente perso) con una rigenerazione ossea e gengivale atraumatica e non invasiva e con un impianto. Infine, ricostruendo la porzione consumata dello smalto dentale di alcuni elementi con una tecnica additiva, totalmente conservativa e indolore. L’approccio multidisciplinare chirurgico, protesico, gnatologico, posturale e ortodontico ha permesso di risolvere a Francesco un problema che diversi specialisti, interpellati singolarmente, non avevano saputo gestire e affrontare”.

E così Capitan Uncino può di nuovo muovere bene la mandibola. Oltre che il bacino…

a cura di Annamaria della Noce