Resente Novella 2000 n. 50 2022

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Studio Resente: impariamoci ad amare, l’amore porta amore

Redazione | 30 Novembre 2022

Alessandro Resente rievoca Gianni e Santo Versace, riflettendo sulle forme di amor proprio che genera altro amore, verso il prossimo

La famiglia Versace in un libro

Domenica scorsa ho visto, intervistato da Mara Venier a Domenica In, Santo Versace che presentava il suo libro, Fratelli. Una famiglia italiana. Subito, quanti ricordi mi sono riaffiorati nella mente… Mi sono rivisto quando, laureando, avevo deciso di fare la tesi sul pret-à-porter, e immediatamente Gianni Versace e il suo staff si erano resi disponibili ad aiutarmi e soprattutto a sponsorizzarmi.

Mi sono tornate in mente le fantastiche giornate passate vicino a Santo, che mi spiegava tutti i processi produttivi e commerciali. Non potrò mai finire di ringraziare Santo e Gianni per l’aiuto datomi, ma soprattutto per avermi fatto crescere e formare.

Ma la cosa che non potrò mai dimenticare di Gianni Versace è la continua ricerca del bello che caratterizzava il suo stile. Il suo obiettivo era valorizzare chi indossava i suoi capi con un continuo studio del corpo e di tagli e tessuti. E proprio per questo, per le sue sfilate, ha sempre voluto le più belle modelle del mondo, da Naomi Campbell a Linda Evangelista o Claudia Schiffer.

Un concetto di moda e stile che ho sempre amato, perché permetteva alle persone di sognare, di immedesimarsi e soprattutto pensare che, indossando un capo Versace, erano più belle. Sì, un desiderio che tutti abbiamo e al quale contribuisce il nostro modo di vestire.

Continuo a ridere vedendo certe proposte dei nuovi stilisti, che presentano delle collezioni che sono tutt’altro che volte al bello. Anzi!

Io mi vesto per migliorarmi, non per peggiorare il mio aspetto! Certo che non posso trasformarmi, ma devo avere un mio stile che mi faccia apprezzare e notare.

Due generi di bellezza

Io ho sempre sostenuto che la vita dei belli è sicuramente più semplice, in quanto colpiscono subito. Mentre gli altri devono farsi scoprire, o per l’intelligenza o per l’ironia o per la simpatia, ma devono farsi scoprire!

Esiste la bellezza esteriore ma anche quella interiore, sicuramente più duratura e importante. Per me il concetto del bello è collegato indissolubilmente al volersi bene, dedicando a noi stessi piccole e grandi attenzioni. Il piacere di regalarsi un massaggio, farsi una maschera rigenerante!

Io non riesco – e purtroppo l’ho preso da mia mamma – a uscire di casa senza aver spruzzato il mio profumo. Per me è energia pura, e poi mi piace che si senta, che lasci la scia, che segni il mio passaggio… E a proposito di profumi, mai come in questo periodo si assiste a una proliferazione di marchi.

Adesso – anche questo non previsto dalla globalizzazione – registriamo sul mercato la nascita di piccole realtà che propongono profumi con sostanze e materie di qualità, con processi e abbinamenti incredibili, rosicchiando importanti quote di mercato ai marchi che avevano dominato per anni.

Stiamo assistendo a un processo per me favoloso, nel quale si premiano queste aziende e questi profumi a scapito di quelli collegati a un marchio. Adesso veramente c’è una quantità di proposte che… c’è da divertirsi nello scegliere. Per questo, ognuno di noi deve individuare quel profumo che meglio lo identifica.

Guardate che il profumo è parte di noi! Infatti ho sempre avuto difficoltà a regalare un profumo, ma adesso è bello osare e, vista l’offerta, fare il gioco di abbinare una persona alla fragranza che ci sembra più adatta. E io lo dico anche: “Ho scelto questo per te perché mi sembra rappresenti la tua persona”. Poi ricordiamoci che un profumo si indossa!

Volersi bene, versione uomo

Ma il volersi bene è fatto anche di altre attenzioni, come curare il proprio aspetto! Prevenire è meglio che curare! Una persona che ha cura di se stessa sta bene con se stessa e trasmette positività.

Impariamo veramente ad amarci con quelle piccole attenzioni che vanno dalla cura delle pelle, rallentando l’invecchiamento e dando quel tocco di luminosità al nostro volto, a quella delle mani. Le mani stringono, presentano, sostengono e per molti sono un biglietto da visita.

Finalmente anche l’uomo ha iniziato ad amarsi, e può trovare linee create appositamente per lui. Come stanno proliferando i centri benessere dedicati…

In tutto questo mi piace sottolineare che, dopo anni in cui si era assistito a una commistione tra maschi e femmine, adesso stanno aprendo sempre nuovi negozi di barbiere, proprio perché l’uomo ha delle precise necessità, ed è fantastico trovare questa dimensione in cui ci si sente veramente coccolati. Pensate solo al piacere di farsi curare la barba… Una serie di passaggi, quasi dei rituali, che ci danno veri e propri momenti di piacere.

Sì, dobbiamo trovare il piacere di volerci bene e di aver cura di noi stessi, perché dall’amore per noi stessi riusciamo a trasmettere amore.

a cura di Alessandro Resente