Scavia Novella 2000 n. 29 2022

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Torniamo a sorridere con Stefano Scavia: risposte a domande frequenti

Redazione | 6 Luglio 2022

Stefano Scavia risponde alle domande e i dubbi più frequenti di chi vorrebbe rivolgersi al dentista ma teme di farlo

Stefano Scavia, direttore sanitario e responsabile dell’equipe di chirurgia orale del Centro di Odontoaestethics, risponde in modo diretto e semplice ai dubbi dei lettori in tema di salute ed estetica della bocca.

Le FAQ dell’esperto

Ortodonzia e parodontologia: che relazione c’è?

Spesso i pazienti ritengono che un trattamento ortodontico abbia solo una finalità estetica, ma in molti casi non è così. Oggi riscontriamo un legame sempre più profondo tra i trattamenti parodontali, ovvero la cura dei tessuti di supporto dei denti, e la terapia ortodontica.

Agendo sul riallineamento dentale, sempre più spesso effettuato con dispositivi invisibili, riusciamo a migliorare e ottimizzare la salute parodontale dei nostri pazienti.

Le mie vecchie otturazioni “d’argento” non mi piacciono. Posso cambiarle con otturazioni estetiche?

Certo! Le vecchie otturazioni in amalgama sono composte da vari metalli tra cui argento e mercurio, sostanze che nel tempo possono rivelarsi tossiche. Inoltre, trattandosi di leghe metalliche, l’adesione e il sigillo fra dente e ricostruzione è spesso grossolano, e favorisce con il tempo l’infiltrazione e lo sviluppo di nuove lesioni cariose.

Se a questo associamo anche l’esigenza estetica, abbiamo un motivo in più per valutare la rimozione e il rifacimento delle vecchie otturazioni.

Ho un’otturazione sull’incisivo che continua a staccarsi. Posso fare una faccetta e risolvere il problema?

Spesso le otturazioni sui denti anteriori (come gli incisivi) sono poco contenitive e tendono più facilmente a distaccarsi. Il ripetuto rifacimento prevede un trattamento di acidificazione della superficie del dente che porta a un progressivo indebolimento.

Oggi, i nuovi materiali ceramici e le più avanzate tecnologie ci consentono di realizzare restauri a spessori minimi. Si tratta di faccette “additive”: estetiche, durature, resistenti, sottilissime come lenti a contatto, di cui il paziente può scegliere forma e colore, nell’ambito di un trattamento indolore e minimamente invasivo.

Via il dente… ed ecco l’impianto

Devo sempre aspettare da quando tolgo il dente a quando metto l’impianto?

L’impianto post-estrattivo è una pratica oggi ampiamente riconosciuta, e applicabile in diverse situazioni cliniche. La scuola di chirurgia orale minimamente invasiva – M.I.D.A, di cui faccio parte – ha da anni fatto ricerca e pubblicato protocolli chirurgici che consentano, in un numero sempre maggiore di casi, di realizzare in un’unica seduta l’estrazione dentaria, la contestuale rigenerazione ossea e/o mucosa e il posizionamento dell’impianto.

L’intervento viene eseguito sempre più frequentemente senza tagli e senza punti di sutura. Tutto questo è reso possibile grazie alla radiologia tridimensionale, alla progettazione digitale 3D del caso del paziente e alla pianificazione pre-chirugica del posizionamento ideale dell’impianto.

In molti casi, la tecnologia ci permette anche di realizzare la corona protesica contestualmente all’inserimento dell’impianto.

Se ho poco osso posso comunque mettere un impianto?

Presso la nostra clinica ci occupiamo quotidianamente di pazienti che hanno perso denti e ai quali è stata diagnosticata una carenza di osso o di gengiva tale da non poter eseguire una riabilitazione fissa con impianti. Oppure pazienti ai quali è stato prospettato un percorso rigenerativo lungo e fisicamente debilitante.

Tradizionalmente, infatti, la ricostruzione dei tessuti ossei e gengivali richiede svariati interventi, disagi e restrizioni post operatorie importanti.

Molti studi, negli ultimi anni, si sono orientati a validare protocolli chirurgici minimamente invasivi e a formare medici in grado di applicare tecniche chirurgiche volte a ridurre l’invasività e il numero degli interventi.

Questo non solo consente ai pazienti di effettuare interventi di r generativa, ricostruzione dei tessuti e implantologia, nelle più svariate condizioni, ma aumenta in modo importante l’efficacia terapeutica ed il risultato clinico.

a cura di Stefano Scavia