Anima e corpo, tradimenti e regali
Di Barbara Fabbroni Perché i tradimenti vengono a galla proprio quando dovremmo essere più uniti? Dicembre arriva sempre in punta…
Di Barbara Fabbroni
Perché i tradimenti vengono a galla proprio quando dovremmo essere più uniti?
Dicembre arriva sempre in punta di piedi, con quel modo morbido di posarsi sulle cose, come una carezza che scalda e, allo stesso tempo, fa tremare.
Le luci si accendono ovunque, le case profumano di cannella e promessa, le persone si stringono un po’ di più nei cappotti, e il mondo sembra più buono, più gentile, più fragile.
È proprio in quella fragilità che accade il resto.
Perché le Feste, con la loro dolcezza apparente, sono un tempo sospeso: un momento in cui il cuore si disarma, i pensieri rallentano e ciò che si teneva nascosto sotto la pelle torna a pulsare.
E allora succede che un sorriso che durante l’anno sarebbe passato inosservato diventa improvvisamente una scintilla.
Un abbraccio scambiato tra una porta e un brindisi diventa un brivido.
Una parola detta a metà, una battuta innocente, un’occhiata più lunga del solito… diventano un inizio.
Non c’è bisogno di nomi, né di storie precise.
Accade. Accade perché dicembre ha il potere di sciogliere le difese e amplificare i bisogni.
Potrebbe essere l’illusione dolce delle luci a creare quell’atmosfera particolare che fa smuovere il desiderio?
Le luci delle feste non illuminano solo le strade: illuminano anche ciò che si nasconde nell’anima.
Mettono a fuoco la solitudine, l’invisibilità, la nostalgia.
Mostrano il confronto tra ciò che si ha e ciò che si vorrebbe avere.
Tra chi si è diventati e chi si sognava di essere.
È così che, in silenzio, nasce la crepa.
Una crepa fatta di mancanze piccole, di parole non dette, di attenzioni svanite nel tempo.
Una crepa che nessuno vede, ma che dicembre sente.
Perché dicembre è un mese emotivo, forse il più emotivo di tutti. E quando il cuore è pieno e stanco, basta poco per farlo traboccare.
Quanto può essere responsabile il richiamo del passato e delle cose irrisolte?
Dicembre è il mese dei messaggi improvvisi.
Di quelle frasi che compaiono sul telefono senza preavviso: “Buone Feste… ti penso”.
Parole che non si leggono davvero, ma si sentono.
Che risvegliano emozioni che sembravano addormentate.
Che riportano a galla ricordi lasciati in un angolo perché facevano troppo male o troppo bene.
Il passato a dicembre non bussa: si siede accanto. E quella vicinanza emotiva confonde.
Il vero tradimento nasce molto prima oppure è l’occasione di un momento che travolge?
Le corna non nascono mai sotto un albero illuminato.
Nascono mesi, anni prima.
Quando uno smette di sentirsi visto. Quando una smette di sentirsi scelta. Quando l’abitudine diventa distanza e la distanza diventa silenzio.
A dicembre quei silenzi diventano più rumorosi.
Il cuore, messo sotto la lente dell’atmosfera natalizia, sente tutto più forte: ciò che c’è e ciò che manca. E quando manca troppo, cerca. Cerca un gesto, un calore, uno sguardo che faccia sentire importanti, vivi, desiderati.
Non per distruggere, ma per respirare.
L’errore della festa è credere che tutto sia sospeso.
Decine di impegni, persone che vanno e vengono, cene, pranzi, brindisi, caos…
Dicembre fa credere che nulla abbia davvero conseguenze.
Che un momento rubato possa rimanere un momento.
Che un abbraccio nascosto tra due parole non avrà mai eco.
Che un bacio dato in una notte di luci resterà un segreto senza peso.
È l’illusione più pericolosa delle Feste: la sospensione delle regole emotive.
Perché a gennaio la realtà torna.
E con lei i sensi di colpa, i dubbi, gli sguardi che non si incrociano più allo stesso modo.
Paradossalmente, è proprio questo periodo pieno di rumore il momento in cui più tradimenti vengono scoperti.
Perché si è vicini, perché ci si osserva, perché niente passa davvero inosservato.
Dicembre non crea infedeltà… la rivela.
Le Feste non rendono le persone peggiori.
Le rendono più vere.
Più nude emotivamente.
Più sensibili alle mancanze che durante l’anno si ignorano per necessità.
Il tradimento natalizio è spesso un gesto impulsivo, una fuga emotiva, una ricerca d’ossigeno.
Una richiesta d’amore fatta nel modo sbagliato.
È una storia che non parla di cattiveria.
Parla di mancanze.
Di bisogni.
Di ferite.
La verità finale: ciò che accade a dicembre nasce sempre da ciò che non accade più negli altri mesi.
Per tornare alla domanda iniziale se le feste favoriscono le corna?
Sì, se inteso così: dicembre rende impossibile ignorare ciò che nel resto dell’anno si sopporta.
Il vero problema non è il brindisi, né la cena aziendale, né il messaggio inatteso.
Il vero problema è quanto si è spento lentamente, molto prima che le luci dell’albero iniziassero a brillare.
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