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Andare a caccia di Pokemon può costare la vita. Ecco dove

Matteo Osso | 20 Luglio 2016

La Pokemon mania continua a fare vittime di cervelli (più o meno attivi), e non solo: dopo aver riversato nottetempo […]

La Pokemon mania continua a fare vittime di cervelli (più o meno attivi), e non solo: dopo aver riversato nottetempo migliaia di invasati nei vialetti di Central Park, a New York, alla ricerca disperata di un piccolo animale inesistente, la saga virtuale più diffusa e redditizia della storia (per lo meno per Nintendo, il gigante dei videogame che ha lanciato il gioco) finisce per mettere seriamente a rischio le vite dei suoi adepti.

No, niente umorismo sarcastico sulla vita cerebrale di chi, adulto e vaccinato, sarà pur libero di rendersi ridicolo come meglio crede. L’emergenza è reale, anche se circostanziata ad aree limitate. Stiamo parlando della Bosnia, il Paese, con capitale Sarajevo, che poco più di vent’anni fa fu teatro di una feroce guerra tra etnie le cui conseguenze rappresentano ancora oggi un pericolo imminente: il 2 per cento del territorio del paese infatti è ancora infestato da ben 84 mila mine, residuati di quella ormai lontana guerra.

L’allarme è stato lanciato da una ONG bosniaca, “Posavina bez mina”, che ha chiesto ai cittadini la massima prudenza nell’addentrarsi in aree abbandonate o poco conosciute, e di prestare la massima attenzione all’eventuale presenza di cartelli di pericolo mine.

Il punto è che la caccia al Pokemon introvabile, nell’universo parallelo della realtà aumentata, porta i giocatori non soltanto a rimanere attaccati alle consolle di gioco per ore ed ore, ma li conduce fisicamente fuori dalle proprie case, avventurandosi in percorsi tortuosi e sconosciuti proprio nel tentativo di rintracciare il mostriciattolo raro. E finchè tutto questo succede a Manhattan potrà sembrare strano, divertente, ridicolo o anche patetico, ma di certo non pericoloso. Ma se ciò avviene in un paese ancora non del tutto bonificato dalle mine di un conflitto, il rischio che, avventurandosi in zone non conosciute o peggio ancora ignorando eventuali segnali di pericolo, un ignaro, distratto e innocente giocatore possa lasciarci le penne diventa quanto mai reale.

E nel mondo reale di vite da giocare ne abbiamo solo una.

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