Barbara d’Urso va avanti come un treno e non guarda in faccia a nessuno. Ovvio è il suo lavoro e lo fa bene, come tutti, riuscendoci. Eppure, anche se non è una novità assoluta è la prima volta che succede in maniera così eclatante: i suoi Pomeriggio 5 e Domenica Live doppiano quasi gli ascolti delle sorelle Benedetta e Cristina Parodi (che in quanto a classe e professionalità non devono imparare proprio da nessuno) e non è che vada molto meglio per i magici conduttori di La vita in diretta, programma che ha ispirato tutti, creato già tanti anni da un genio come Daniel Toaff, condotto con abnegazione, simpatia
e studio da Francesca Fialdini (una vera rivelazione degli ultimi anni della Rai) e Marco Liorni (punta di diamante dell’agenzia del manager
delle star come Lucio Presta, la cui presenza è da sempre una certezza).
Eppure Barbara spacca tutto, spazia da argomenti di politica italiana (da lei vanno Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, che le danno del tu, Matteo Salvini, da
destra a sinistra, senza esitazioni), medici di grande fama, ma anche farmacisti dietologi contestatissimi (il dottor Lemme il più seguito e più odiato), attori di spessore come Giancarlo Giannini, uno che fa la storia dello spettacolo italiano, ma anche ex tronisti come Francesco Monte, fresco di corna da parte di Cecilia Rodriguez. Ma lei tratta gli uni e gli altri con la stessa professionalità e serietà, parla con Nadia Rinaldi, che s’è appena tolta 75 chili, con la stessa serietà con cui si confronta con una storia di violenza, affronta gli attacchi degli odiatori di Internet contro Asia Nuccetelli, rea per alcuni di essersi fatta prendere la mano con la chirurgia estetica, con la stessa grinta con cui affronta il caso di don Contin, il prete libertino (il termine esatto sarebbe più colorito) di Padova e delle sue “consorelle” che lei non giudica delle sante perché con i preti a letto non ci si va.
Certo qualcuno, come qualche intellettuale (perfino Platinette/Mauro Coruzzi ha confessato che certi siparietti sono troppo perfino per lei/ lui), storce il naso: troppo pop, troppo camp, nuovo termine più sofisticato per dire trash, ma i numeri le danno ragione.
Il fatto è che Barbara d’Urso ci mette la faccia e non ha paura di mettercela e soprattutto risponde solo a se stessa del suo lavoro, a differenza di professionisti di aziende più complicate come la tv pubblica che vede coinvolte troppe responsabilità e le professionalità non possono riferirsi solo a un
pubblico che ha sete di emozioni, di risate, di lacrime e anche di cronaca e Barbara per analizzarla unisce il buon senso allo studio. Tutte caratteristiche
che certo non mancano sicuramente a Cristina Parodi e a Marco Liorni (suoi amici personali) come a Francesca Fialdini.

Matteo Osso