Gualdi Novella 2000 n. 16 2021

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Belle da Vicino con Alessandro Gualdi: da brutti anatroccoli a cigni

Redazione | 8 Aprile 2021

Partendo dall’esempio di Bella Hadid, il nostro Alessandro Gualdi ci spiega com’è possibile (ma non necessario) passare da brutti anatroccoli a cigni

Guardo le foto di Bella Hadid. Oggi è una supermodella di 24 anni, richiesta dagli stilisti più importanti, presente sulle copertine delle riviste di moda più prestigiose del mondo, assunta come testimonial dei brand più affermati.

Unanimamente è riconosciuta come una bellissima donna. Diciamo una da 10. Poi, guardo le foto di Bella da adolescente: un’altra persona. Il naso più lungo e pronunciato, labbra sottili, zigomi piatti che scivolano verso la mandibola. Una ragazzina carina, come tante, ma niente di eccezionale.

L’arte del bisturi

Non è mio interesse ora ipotizzare cosa abbia fatto per cambiare così drasticamente. Certo, sarebbe difficile non propendere per una correzione al naso. Ma per il resto lasciamo in sospeso il dubbio che siano filler, bisturi, sapiente make up o una crescita tanto fortunata da sfiorare l’incredibile.

Quello che mi si chiede più spesso è: la chirurgia plastica estetica può trasformare un viso comune, discretamente bello ma niente di più, in un esempio di bellezza universalmente riconosciuto? Si può passare dal 6 al 10 a colpi di trattamenti e interventi?

Ti rifaccio i connotati

La risposta è meno semplice di quanto si pensi, ed è il cuore del lavoro di un chirurgo plastico estetico, almeno per come la vedo io.

Partiamo dal livello puramente tecnico. Oggi gli interventi di chirurgia e di medicina estetica permettono di disegnare a piacimento un volto. Il naso, per partire da un classico storico del nostro mestiere, può essere ridotto, raddrizzato, alzato, accorciato, addolcito… Insomma, creato a piacimento.

Stessa cosa per il mento: può essere ridotto se troppo prominente, aumentato se sfuggente. E gli zigomi? Aumentati, alzati, rimpolpati per creare un ovale perfetto, magari insieme a un ritocco alle sopracciglia, alzate per dare più carattere allo sguardo.

La bocca, territorio di elezione dei filler, si rimpolpa a piacere con poche punturine. Eventuali rughe non gradite possono essere eliminate con interventi di medicina estetica o lifting più o meno profondi a seconda delle esigenze. E così via.

I limiti tecnici agli interventi sono pochi. Un buon chirurgo, che conosce bene l’anatomia, può davvero creare un volto nuovo, “cambiare i connotati”, come si diceva una volta.

Potere non è dovere

Il fatto che si possa, però, non implica che si debba. Nella mia visione della professione, il chirurgo plastico estetico ha il compito di aiutare i pazienti a sentirsi belli, in sintonia con il proprio aspetto, correggendo eventuali imperfezioni che possono minare la loro fiducia in sé, limitare le loro potenzialità sociali.

Un intervento estetico è un aiuto per migliorare l’autostima. La componente psicologica del beneficio è importante almeno quanto quella estetica, se non di più.

In equilibrio sul profilo

Raddrizzare un naso storto o ridurne uno troppo prominente è un intervento tutto sommato di routine. Ma va studiato bene, perché il nuovo profilo sia in armonia con il volto e rispetti l’anatomia genereale del viso.

Se invece, dopo aver ridotto il naso, devo via via adeguare tutto il resto della faccia al nuovo profilo, alla fine magari ottengo davvero un volto bello. Ma che fine ha fatto la persona originale?

Un strumento da usare con cautela

Bella Hadid, tornando all’esempio iniziale, è oggi una bellissima modella che rispecchia perfettamente i canoni estetici contemporanei. La domanda da farsi non è cosa abbia o non abbia fatto per trasformarsi così, ma se era necessaria per lei una tale trasformazione per stare bene con se stessa. Se la risposta è sì, allora ha fatto bene a seguire la sua esigenza.

La chirurgia plastica estetica è uno strumento molto potente, dà grandi risultati. Ma va usato con cautela e solo da mani esperte.

a cura di Alessandro Gualdi