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Cronache da Milano Moda: “t’invito ma non entri”, il nuovo must della moda milanese. Feste, aste, cene della Fashion Week

Maura Messina | 27 Febbraio 2018

Si è appena concluso l’appuntamento con Milano Moda.Partiamo con le note positive: si dice da più parti che è in […]

Si è appena concluso l’appuntamento con Milano Moda.Partiamo con le note positive: si dice da più parti che è in atto una rinascita del sistema moda italiano che ha portato all’attuale esplosione.

La settimana di Milano Moda

In realtà sarebbe più corretto dire che questa è dovuta alla crescita del settore a livello mondiale. Quindi Milano Moda non può che essere in prima linea.

Vogue colosso della moda cambia direzione

C’è da sottolineare una grossa differenza rispetto agli anni passati: il cambio di gestione di Vogue è ormai evidente.

Emanuele Farneti guru della moda

È passato un anno dall’arrivo di Emanuele Farneti alla direzione della rivista e la predominanza del suo stile è palpabile.

Un interessante barometro del fashion system è sempre stato l’evento Vogue Talents a Palazzo Morando, quest’anno in collaborazione con Yoox.

Evento Vogue Talents a Palazzo Morando

Negli anni è diventato via via un circo in cui il giovane talento si confondeva col “selfie-made blogger”, autodefinitosi poi “influencer” e “millennial” se giovane.

Per gli amici del “fashion sistem” milanese, presenti a Milano Moda, è chiamato anche “la matta della moda”.

Emanuele il volto di Milano Moda

Ebbene quest’anno c’è stato un rientro nei ranghi: l’evento è risultato sobrio, elegante. Per persone appartenenti realmente al sistema produttivo e non autoproclamatisi public figure sui socials.

Emanuele non ha una pagina a lui dedicata su Wikipedia, fatto inatteso per chi da anni è così addentro al sistema dell’informazione.

Il motivo di quest’assenza, in realtà, è abbastanza semplice, ma sconosciuto ai più: buona parte delle voci sulla “libera enciclopedia” sono, infatti, inizialmente create ad arte dai protagonisti stessi.

Farneti, invece, ha fatto dell’understatement una regola negli anni e, probabilmente. Questa è una caratteristica familiare: suo nonno Adolfo Beria di Argentine era soprannominato il giudice solitario.

Questo approccio, tipico di un certo ambiente sociale presente a Milano Moda, è stato trasposto nella rivista. Si è sposato abbastanza presto, lo è tutt’ora felicemente ed ha due figli, tutte cose rare nel mondo della moda.

Anni fa è stato anche un sex symbol a sua insaputa. Nella Milano Bene erano molte le sciure che speravano di averlo come genero e tante ragazze come partner.

Questa virata non può, quindi, che essere la benvenuta. Durante questa settimana abbiamo assistito a tante cadute di stile nell’organizzazione degli eventi.

Risulta perciò difficile “premiare” quello che abbia maggiormente lasciato senza parole gli addetti ai lavori.

Totalmente a sorpresa rispetto al passato, Iceberg può essere proposto per la coppa del “Ti invito ma non entri”.

Si pensava che nulla potesse eguagliare il fantastico e bellissimo evento di Swarovski dello scorso settembre che, però, vide separati all’ingresso Vip di serie A e Vip di seria B. Ossia chi aveva l’onore della cena e chi no..

Quest’anno ha optato per una cena in un ristorante alla moda. Fin qui nulla di strano: è un’ottima strategia offrire un evento di livello per i propri buyers e testimonials.

È stato, però, ritenuto opportuno fare anche un secondo round di inviti “starting from 10pm”.

La prassi di invitare “la massa” ad eventi post-dinner o post-happy-few si è gradatamente imposta nel mondo della moda.

Inizialmente tale abitudine aveva senso in quanto dopo le sfilate, spesso, si faceva una cena, od un pranzo, per gli spettatori e gli organizzatori nella stessa location.

Immediatamente a seguire veniva fatto qualche invito in più per avere un party più allargato. Ormai, invece, sta diventando la norma organizzare un evento di serie A per pochi cui successivamente, o addirittura in contemporanea, si affianchino “gli altri”.

È un terreno minato: la gaffe o l’errore di valutazione sociale di un invitato è la regola più che l’eccezione, facendo risultare così il tutto quasi sempre controproducente come immagine tra gli addetti ai lavori.

“L’esclusività” è, però, un must, per cui essere esclusivi nei confronti dei propri stessi invitati rappresenta l’apoteosi della stessa.Tutto ciò nella società del vivere civile è inconcepibile.

Sarebbe come invitare ad un matrimonio per prendere un caffè, corretto, dopo pranzo.

Lasciando gli invitati di classe B in attesa che quelli A finiscano di mangiare. Normalmente, invece, vengono fatti due eventi separati di molte ore o giorni o in luoghi diversi. Si potrebbe al limite optare per un brindisi post-cerimonia per tutti e, successivamente, per un pranzo intimo riservato ai parenti.

Nel caso specifico di Iceberg gli invitati per il “secondo turno” sono rimasti fuori al gelo per più diun’ora prima che venissero aperte le liste. Sui socials il tutto è stato riportato in diretta. Alcune persone “conosciute” di vista venivano ogni tanto “pescate” dalla massa.

Lo scopo della maggior parte delle aziende, e dei loro uffici di pubbliche relazioni, è abbastanza chiaro: creare un evento mediatico, ossia che rimbalzi sui socials, ma tagliare i costi relativi.

Ovviamente più gente si invita e più diventa mediatico. Se l’80% resta fuori non è un problema,secondo la loro etichetta.

Purtroppo ormai anche riviste di un certo tono stanno facendo lo stesso.

D’altra parte l’uso capillare delle “dirette” instagram e facebook sta trasformando questa abitudine in un boomerang mediatico: i socials sono stati inondati di foto e filmati di file inenarrabili.

Come lunghezza quella più imponente si è vista a Palazzo Reale per l’inaugurazione della mostra“Italiana: l’Italia vista dalla moda 1971-2001”.

Curata egregiamente, da visitare con calma, rappresenta in modo semplice ed intrigante come la moda sia una variabile sociologica fondamentale per capire lo spirito di un determinato periodo storico. Vi è stato un pranzo ristretto per addetti ai lavori.

Primo evento della settimana è stato Moncler, forse quello con il più alto tasso vip: da Naomi Campbell a Arizona Muse sino a Maya Thurman-Hawke, figlia di Uma Thurman Hakke, con l’imprenditore Francesco Butteri.

L’hotel più gettonato è stato lo Chateau Monfort dove Stafano Risolè, vero direttore artistico, ha accolto molte celebrities soprattutto cinesi come le attrici e cantanti Yao Chen e Liu Tao.

L’evento più” partecipato” della settimana è stato il party di Moschino.

Interessantissimo il progetto di Pinko: il brand ha annunciato una collaborazione con Treedom per la creazione di una “Pinko Forest” fatta da 10000 alberi da frutto in Kenya

Il venerdì sera di Milano Moda

Bello l’evento di venerdì sera nelle sale del palazzo dei giureconsulti, trasformate per l’occasione in una foresta equatoriale, succhi di mango e macedonie a gogò.

I tanti ospiti sono rimasti affascinati dall’ambientazione onirica. Evento a cura della sempre straordinaria Emanuela Schmeidler, impareggiabile pierre (anche se il termine è riduttivo).

Come l’incredibile allestimento per Sergio Rossi al Teatro Gerolamo, Vogue Talents e Palazzo Reale.

Sabato serata super mondana: ci si è divisi in tre eventi, dopo il passaggio di rito all’evento di Elle.

Milano Moda colpisce ancora

I 60 anni di Mila Schön, organizzati con garbo nella favolosa location di Palazzo Clerici, ha avuto un’ampia partecipazione di sciure.

Evento super atteso per i fashion victims è stata l’asta degli abiti di Anna Dello Russo. Organizzata per beneficenza in una location tenuta a lungo top secret. Sono stati raccolti più di 100.000 euro.

A seguire cena per i partecipanti e dalle 22:30 un party. Vista la tipologia di evento, non sono ravvisabili cadute di stile per “l’allargarsi” dello stesso in seconda serata, anzi.

Domenica serata sostanzialmente conclusiva con l’evento Remix, quello Italia Indipendent e Tommy Hilfiger.

Avvistata Barbara D’Urso, discreta ma abbastanza presente e molto “selfiezzata”. Gli intimi dicono che lo faccia per divertirsi e non per lavoro. Complimenti a Barbarella per l’appoggio discreto all’industria nazionale.

Indovina, indovinello: chi è la signora molto famosa che, a una cena placée, si alza di scatto per andare in bagno perchè il suo focoso amante che lavora in tv le chiedeva un nuovo video hot? Li chiamano i “menastrelli”.

-di Ivan Rota e Federico Guiscardo