Fantozzi in Paradiso e tutti i big lo salutano con frasi affettuose. Da Massimo Boldi ad Emma Marrone, Paolo Ruffini o Leonardo Pieraccioni. Paolo Villaggio è scomparso oggi all’ospedale Gemelli di Roma all’età di 84 anni per una complicazione legata al diabete.

«Devo tutto a mia moglie Maura. Grazie a lei ho deciso di lasciare il posto fisso per fare l’attore». Con queste parole Paolo Villaggio aveva ripercorso i suoi inizi di carriera. E’ sempre stato riconoscente nei confronti di Maura Albites, che ha incontrato per la prima volta al Lido di Genova ed ha sposato nel 1958. Lei lo ha convinto a lasciare il posto fisso all’Italsider dov’era impiegato per intraprendere la carriera da attore. Villaggio aveva da sempre il pallino dello spettacolo e per sbarcare il lunario si esibiva sulle navi da crociera con un giovanissimo De Andrè (genovese come lui). Fino a quando è stato notato da Maurizio Costanzo che lo ha convinto a trasferirsi a Roma per fare cabaret. Con sua moglie Maura ha avuto due figli: Elisabetta e Pierfrancesco, che porta lo stesso nome del fratello gemello di Villaggio, scomparso qualche anno fa (di professione era docente universitario).

Ecco come lo hanno salutato alcune celebrità. 

Paolo Rffini ha scritto: “Un grandissimo attore, un mito capace di far divertire ed emozionare grandi e piccini”

Leonardo Pieraccioni: “Non c’è più il grande Villaggio. Fantozzi vive invece sempre un pochino in tutti noi”.

Gialappa’s Band: “Salutiamo il grande Paolo Villaggio che oggi ci ha lasciati. Ciao Ragionier Fantozzi”.

Daniela Santanché: “Ciao Paolo Villaggio , ci mancherai,sei stato un grande!”

Paolo Gentiloni: “Ricordo #PaoloVillaggio Talento comico straordinario ha insegnato a generazioni di italiani a riconoscere i propri tic”.

Matteo Renzi: “Alzi la mano chi non ha mai riso, sofferto, pensato davanti a un suo personaggio, davanti a una delle sue battute o dei suoi personaggi. Nessuno, non alza la mano nessuno. Perché Paolo Villaggio è stato capace di questo: portare il proprio talento in casa di tutti gli italiani, anche di quelli che non lo amavano troppo. Questo significa secondo me essere un artista straordinario e per questo, quando sei ai titoli di coda, puoi solo dire grazie, senza retorica”.

Massimo Boldi: “Ciao Fratellone mio”.

Luciana Litizzetto: “Però potevi stare con noi ancora un po’…mannaggia a te…mi hai fatto tanto ridere sai? Grazie #PaoloVillaggio”.

Rudy Zerbi: “Ciao Paolo, tu sei un Mito e i miti non muoiono”.

Luca Bizzarri: “Se vi capita leggete i primi libri di Paolo Villaggio. Puro genio”.

Nek: “Quando riguarderò uno dei tuoi film ridere diventerà un po’ più complicato. Ciao Paolo che Dio ti accolga!!”

Gigi D’Alessio: “Ciao Paolo, grazie perché hai saputo raccontare l’Italia e gli italiani facendoci ridere, ma anche e soprattutto riflettere”.

Emma Marrone: ” Pomeriggi a casa di nonna a guardare mille volte i tuoi film con i miei cugini per imparare le battute a memoria. Grazie Paolo”

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