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Roberto Alessi prende le difese di Chiara Ferragni e lancia una critica alla copertina de L’Espresso (VIDEO)

Nicolò Figini | 7 Marzo 2024

Chiara Ferragni

Roberto Alessi ha espresso una sua opinione critica verso la copertina che L’Espresso ha riservato a Chiara Ferragni

Il direttore di Novella 2000 Roberto Alessi, dopo aver visto la copertina che L’Espresso ha dedicato all’inchiesta su Chiara Ferragni, è voluto intervenire sui social per dare il proprio punto di vista sulla questione.

La critica di Roberto Alessi

Questa mattina è stata rilasciata la copertina che L’Espresso ha dedicato all’inchiesta su Chiara Ferragni. Successivamente Pandoro-Gate, infatti, sono state aperte tutta una serie di questioni legali sulle quali non ci soffermeremo, ma che hanno alzato un enorme polverone tra l’opinione pubblica. A parlare dell’accaduto è stato anche il direttore di Novella 2000 Roberto Alessi.

A far discutere infatti è stato il modo in cui il giornale ha presentato il proprio articolo. Hanno preso e modificato una foto dell’imprenditrice digitale in modo da farla assomigliare a un pagliaccio. Tale scelta non è stata accolta molto bene dalla maggior parte dei lettori, che hanno valutato negativamente l’idea nel giro di pochi minuti.

Questo pomeriggio è stato anche Roberto Alessi, direttore di Novella 2000, a rompere il silenzio sui social. Ha preso le difese di Chiara Ferragni andando a criticare la decisione de L’Espresso:

“Domani è l’8 marzo, Festa della Donna, e un giornale che io leggo da quando ero ragazzino ha dedicato questa copertina a Chiara Ferragni. Qui è mostrata come Joker, un personaggio negativo, cattivo e violento.

Trovo abbastanza indegno che si faccia una copertina del genere su una persona che è già in disgrazia. Noi non siamo giudici e nemmeno dei boia, quindi dico solo che se la potevano risparmiare”.

A Roberto Alessi non è piaciuto il fatto che abbiamo associato un personaggio così “violento e cattivo” a Chiara Ferragni, una persona già “in disgrazia” e che in questo modo viene messa ancora di più in difficoltà. Conclude affermando che nessuno di noi ha il ruolo di giudice o boia, lasciando intendere che bisognerebbe agire con imparzialità.