Come mantenersi in forma nella sicurezza del post-Coronavirus: tutti i consigli dell’esperto Davide Rizzi per una silhouette perfetta.

È la stagione più amata: l’estate rappresenta il momento di riposo da condividere con amici, amori o famiglia. Mare o montagna, città d’arte o paradisi tropicali, ciascuno ha una personalissima visione dell’estate, e malgrado la plumbea minaccia Covid pare che gli italiani riusciranno a godersi le vacanze estive in sicurezza.

Tra le attività da svolgere en plein air primeggiano quelle dedite al fitness. A dispetto dei tre mesi e più di forzata clausura, gli Italiani hanno dimostrato grande passione per l’allenamento, anche tra le mura di casa. Dunque, a maggior ragione adesso che palestre, esercizi commerciali e frontiere cominciano a riaprire, ognuno potrà manifestare liberamente il proprio modo di intendere il fitness.

Attenzione, però, la calura estiva può celare rischi e tranelli dai quali è meglio difendersi! Ecco, dunque, alcuni consigli da adottare durante il proprio training, per renderlo sicuro e fruttuoso.

Sudare fa bene

L’esposizione ai raggi solari porta inesorabilmente a un aumento della temperatura corporea. Per Metabolismo Basale (MB) si intende il consumo energetico totale (misurato in kilocalorie) di un corpo a riposo, risultante dall’attivazione di organi, sistemi ed apparati e finalizzato alla sopravvivenza.

Ne consegue che, attraverso tale meccanismo biochimico vitale, la nostra temperatura corporea oscilli tra i 35 ed i 37 °C.

L’allenamento fisico comporta un incremento delle funzioni fisiologiche umane (e non soltanto dei muscoli), con conseguente innalzamento termico.

La sudorazione è, quindi, la risposta di riequilibrio termico del corpo per contrastare il surriscaldamento indotto dal training e volta al contro-bilanciamento delle temperature interna/ esterna (corpo/ambiente).

Attraverso tale meccanismo, avviato dalle ghiandole sudoripare (dai 2 ai 4 milioni sparse per il nostro organismo), il sudore abbassa la temperatura corporea, riducendo il rischio di pericolosi colpi di calore. Chi suda espelle inoltre impurità, tossine e scorie metaboliche.

Bere acqua

Chi si allena incorre però nel pericolo di prosciugare le riserve idriche corporee al ritmo di circa 2 litri per ora. Giacché l’organismo umano è composto per il 70% circa di acqua, è necessario affrontare il training bevendo. In questo modo le riserve idroelettrolitiche (principalmente sali minerali disciolti nell’acqua corporea: sodio, potassio, calcio, magnesio) siano sempre rifocillate, e i fastidiosi crampi (massicce contrazioni muscolari involontarie ed improvvise, frutto della disidratazione) non facciano la loro comparsa.

Oltre all’acqua possono essere utili le bevande “sportive”, che presentano medesime finalità. Le bevande Isotoniche reidratano ed energizzano (grazie ai sali minerali e ad una piccola quota di carboidrati contenuti). D’altra parte, bevande Ipotoniche reidratano ma non energizzano. Le bevande Ipertoniche conferiscono quasi esclusivamente energia.

Si dimagrisce d’inverno!

L’acqua sottocutanea extracellulare è un materiale frutto di eccessi alimentari (generalmente carboidrati come pane, pasta, pizza), che conferisce alla silhouette una tipica sofficità adiposa tondeggiante.

Nonostante in chi si allena d’estate l’ingente sudorazione comporti una riduzione di tale scoria metabolica, la perdita di peso è, però, maggiormente ravvisabile nei periodi invernali. Per motivi riconducibili al metabolismo basale, il corpo umano – onde evitare il congelamento delle sue parti – è costretto a bruciare più calorie per mantenersi caldo rispetto al gelido ambiente circostante.

Il segreto è nell’alimentazione

Al termine di una tabella di allenamento, non c’è cosa più indicata di affidarsi a un’alimentazione sana.

I piatti estivi devono caratterizzarsi per rapidità di preparazione e freschezza dei cibi selezionati. Frullati di frutta di stagione, insalate di riso, verdure e ortaggi in quantità. Secondi preferibilmente di pesce azzurro e macedonie di frutta, dovrebbero abbondare sulle nostre tavole.

Pomodori, zucchine, melanzane o peperoni rimangono protagonisti indiscussi delle prelibatezze estive. Ricchi di acqua, vitamine e sali minerali (come A, B, C, K, potassio, fosforo e magnesio) risultano essere altamente utili per contrastare la ritenzione idrica e la stitichezza.

Le verdure a foglia verde (bietole, cicoria, insalate, spinaci e rucola) sono potenti antiossidanti. Prevengono l’ipertensione arteriosa, riducono il colesterolo, proteggono la pelle dai raggi solari nocivi e contrastano l’insorgenza delle rughe (co-enzima Q10). Ma garantiscono anche un’abbronzatura ottimale (grazie ai carotenoidi contenuti).

Spazio, infine, alla frutta tropicale: il mango è diuretico e lassativo e apporta significativi benefici a colon e pancreas. La maracuja è formidabile contro ritenzione idrica, gastrite e colite. L’avocado, il cui olio è largamente impiegato come prodotto cosmetico di bellezza, è utile alla salute. Combatte infatti diabete, colesterolo e dissenteria ed è buono da mangiare in piatti sia dolci sia salati.

Camminando, camminando

È risaputo che camminare fa bene. Oltre ai benefici muscolo-posturo-motori (sviluppo degli arti inferiori e dei muscoli del core), una piacevole camminata in riva al mare può diventare qualcosa di notevolmente più utile.

Camminare a piedi nudi sulla sabbia, fino a bagnare le caviglie, comporta un importante effetto antistress alle giunture anatomico-articolari delle gambe e massaggia queste ultime migliorando la circolazione venosa e riducendo il ristagno sanguigno.

L’aria di mare inspirata equivale inoltre a una benefica inalazione di minerali (fosforo, magnesio e iodio). Essi sono preziosi per il funzionamento tiroideo e per chi soffre di reumatismi e dolori articolari.

Anche in montagna, come al mare, i benefici sono innumerevoli. L’esposizione del corpo ai raggi solari garantisce una nutrita sintesi di vitamina D (D2, ergocalciferolo e D3, colecalciferolo). La presenza di questi elementi assicura maggiore robustezza ossea (utile soprattutto agli osteoporotici) ed allontana lo spettro ipertensivo.

Vista la scarsa reperibilità negli alimenti di tale vitamina (tonno, sardine, formaggio, yogurt), l’irraggiamento solare rimane un ottimo espediente per procurarsene quanto basta.

L’aria di montagna è inoltre carica di ossigeno, e le sue atmosfere calme e mitigate incrementano la produzione di endorfine con conseguente miglioramento dello stato umorale.

a cura di Davide Rizzi