
La crisi del benessere interiore: nuova frontiera della longevità
Lucia Giovannini svela come il metodo Tutta un’Altra Vita® stia ridefinendo la longevità a partire dal benessere emotivo
In un’epoca in cui il 78% delle persone dichiara di sentirsi emotivamente esausto e il 65% fatica a riconoscere le proprie emozioni, il concetto stesso di benessere sta cambiando radicalmente.
La longevità non si misura più solo in anni o rughe assenti, ma nella capacità di restare emotivamente vivi. Sempre più persone, infatti, non riescono più a “sentire”: vivono anestetizzate, intrappolate in una corsa frenetica per riempire il vuoto con il fare, dimenticando l’essere.
Lucia Giovannini, coach internazionale con oltre 30 anni di esperienza e autrice di 22 libri tradotti in oltre 11 lingue, incluso l’arabo, definisce questa tendenza un crollo del benessere interiore.
“Oggi il vero lusso è sentire, sentire davvero. Ma stiamo perdendo questo contatto con noi stessi, e al suo posto coltiviamo un senso costante di urgenza, di inadeguatezza, di stress”, afferma.
Giovannini è stata più volte Guest Lecturer alla MISB Bocconi University di Mumbai e alla Bath Spa University nel Regno Unito, dove ha condiviso la sua visione sul nuovo paradigma del benessere emotivo.
Cos’è la depressione funzionale
Al centro della sua riflessione c’è una condizione poco riconosciuta ma sempre più diffusa: la depressione funzionale.
“Sempre più persone vivono vite perfettamente funzionanti in apparenza: lavorano, sorridono, rispondono alle mail… ma dentro sono spente. Non provano più piacere né entusiasmo. È l’anedonia, la vera pandemia emotiva di questo secolo”.
L’anedonia – l’incapacità di provare gioia o interesse – è uno dei sintomi chiave della depressione funzionale, ma spesso non viene riconosciuta perché non si manifesta con i segnali ‘classici’ della depressione clinica.
“Si continua a fare, fare, fare. Perché non si riesce più a stare. Stare nel silenzio, nell’ascolto, nell’intimità con se stessi. Questo ci porta a cercare emozioni forti, cibo, adrenalina o stimoli esterni pur di sentire qualcosa. Ma è una spirale che ci svuota ancora di più”, spiega.
Il rischio? Perdere completamente il contatto con la propria interiorità, vivere una vita in modalità “pilota automatico”, come in una ruota del criceto, fino al burnout o a patologie croniche.
“Lo stress cronico è una delle principali basi delle malattie autoimmuni. Eppure lo normalizziamo. Lo chiamiamo produttività, quando in realtà è solo disconnessione da sé”.
Il metodo di Lucia Giovannini
Per questo Giovannini propone il metodo Tutta un’Altra Vita®, che unisce alcuni aspetti della filosofia orientale e il respiro consapevole con le neuroscienze, la psicologia della Self-Actualisation e la neurosemantica.
“Quando iniziamo a cambiare il significato che attribuiamo alle cose, e a respirare in modo consapevole, torniamo a sentire. Torniamo umani. E, in quel momento, iniziamo davvero a vivere”, conclude.
Il mercato del benessere olistico, con la sua crescita esponenziale prevista, sembra confermare che l’approccio di Giovannini risponde a un’esigenza reale.
Secondo il Global Wellness Institute, il settore raggiungerà i 7 trilioni di dollari entro il 2025, con un’impennata particolare per le pratiche non invasive legate alla consapevolezza emotiva.
Unicredit e BPER sono tra le grandi realtà che hanno scelto di affidarsi alla sua expertise per programmi di mentorship e leadership inclusiva. “Le aziende oggi non cercano più motivatori che urlano slogan e fanno battere le mani”, afferma Giovannini. “Cercano un approccio più umano, più autentico, in cui le persone possano riconoscersi e accettare anche i momenti in cui non sono al massimo della performance”. Un cambio di paradigma che risponde a una necessità sempre più evidente nel mondo del lavoro post-pandemia.
Secondo recenti studi, il 72% dei dipendenti considera la salute mentale e il benessere aziendale più importanti dello stipendio stesso quando valuta un’offerta di lavoro.