È uno degli interventi più richiesti dalla popolazione femminile. La mastoplastica additiva è diventata un’operazione di routine, che viene effettuata in anestesia locale, senza permanenza in clinica e con blanda sedazione.

Vediamo insieme quali sono gli step necessari per una corretta mastoplastica additiva e per il mantenimento delle protesi.

Che cos’è?

La mastoplastica è il riempimento della mammella con un volume superiore o con una quantità di una sostanza che si chiama protesi.

Cos’è la protesi?

È un palloncino con le pareti più o meno spesse e morbide. Le protesi sono soffici, composte da gel coesivo e nel corso degli anni si sono evolute.

Con il corretto supporto medico vanno poi valutate soprattutto all’inizio eventuali reazioni, che possono insorgere e che causano l’ispessimento della pellicola intorno alla protesi.

Sfatiamo un mito: non esiste a protesi eterna, le protesi vanno cambiate e controllate.

Ogni quanto controllarla

Ogni quanto viene effettuata la valutazione della protesi?

Dalle statistiche in nostro possesso, la curva di rottura percentuale è più meno piatta per dieci anni. Al decimo anno ha un’impennata, e tra i 10 e i 12 anni si possono rompere.

Noi diciamo che al decimo anno vanno controllate dal chirurgo, che conosce le manovre per capire se ci sia qualcosa che non va e va fatta una cosiddetta risonanza con contrasto, che è ormai un esame di routine, non è fastidioso, ma ci dice tanto della vita della protesi, se è in procinto di rompersi e più o meno entro quando bisogna cambiarla. Molto spesso intorno ai 14-15 anni di vita vanno sostituite.

Quante donne

Sono molte le donne che si sottopongono ogni anno alla mastoplastica?

Uno scrittore francese, Anatole France, diceva che una donna senza seno è come un letto senza guanciali. In questo momento storico stiamo assistendo a un nuovo mutamento dei canoni di bellezza. Ormai siamo usciti dagli schemi tipici degli anni ’70 e ’80, e anche da noi le donne sono tornate a essere formose.

In Italia si fanno circa 50.000 mastoplastiche additive ogni anno. Moltissime, tanti quanti altri interventi chirurgici di tipo terapeutico.

Possiamo anche stilare una sorta di geografia della mastoplastica. Le nostre statistiche ci dicono che nel Nord-ovest non viene richiesta mai più di una seconda misura, in Lombardia e nel Nord-est si preferisce la terza misura, dall’Emilia al centro si va verso terza/quarta, mentre nelle regioni del Sud si punta dritto verso la quarta misura.