Giorgia Meloni Vittorio Feltri Novella 2000 n. 42 2022

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Prima Donna: Giorgia Meloni è una rivoluzione (di Vittorio Feltri)

Redazione | 6 Ottobre 2022

La vittoria di Giorgia Meloni alle ultime elezioni, benché qualcuno la ritenga pericolo per la democrazia, è invero la rivincita delle donne

Giorgia Meloni vince le elezioni

Il trionfo di Giorgia Meloni alle ultime elezioni segna un progresso per l’Italia intera, che si accinge ad avere il primo primo ministro donna nella storia della Repubblica, ponendosi così alla pari rispetto ad altre Nazioni europee dove non è una novità che il premier indossi la gonna.

Ecco perché ho difficoltà a comprendere coloro che protestano contro la vittoria di Meloni, sostenendo di essere preoccupati da una probabile involuzione sulla strada della civiltà e dei diritti.

Troppa propaganda rossa conduce a questo tipo di deliri. Così succede che una signora che fa politica da quando – più o meno – era nella culla, venga vista come un pericolo per la democrazia, una nemica delle istituzioni, capace di sovvertire l’ordine costituito.

Meloni non ne ha alcuna intenzione. Ella, mossa da un sincero e ardente amore nei confronti del nostro Paese, desidera migliorare l’andazzo generale e pure la vita dei cittadini. La sua formula è più democrazia, non meno; maggiore attenzione al popolo e alle sue istanze, non minore.

E poi – perdonatemi se insisto – il fatto che Meloni appartenga al genere femminile non è mica cosa di poco conto.

Una vittoria per il genere femminile

A mio avviso, la sua vittoria è una rivincita per l’intera categoria. Finalmente una donna è riuscita ad emergere e a imporsi in un ambiente prettamente maschile, quello politico, conquistando i cuori di milioni di cittadini e il rispetto, oltre che l’invidia, dei colleghi uomini.

Il suo successo è un riscatto per tutte le ragazze, dalla casalinga alla disoccupata, dalla manager alla fotomodella, dalla studentessa alla docente, dalla domestica all’imprenditrice.

Ognuna di loro adesso sa che nessuna via o chance nella vita le potrà mai essere preclusa da noi uomini, che con arroganza ed egoismo abbiamo per troppo tempo monopolizzato interi settori, primo tra tutti proprio quello istituzionale.

Ognuna di loro sappia che può essere ciò che vuole nella sua esistenza, anche presidente della Repubblica, non solamente presidente del Consiglio.

La verità è che voi, care signore, siete più avanti di noi, e per millenni vi abbiamo messo i bastoni tra le ruote o segregate in casa per un semplice motivo: i più sciocchi di noi temono la vostra indiscussa e indiscutibile superiorità.

Auguri, Giorgia, da chi dal principio ha creduto in te.

a cura di Vittorio Feltri