Dalle delusioni sotto l’albero alla rivendita online: la nuova strategia degli italiani per valorizzare i doni non graditi del Natale 2025

Il rito dello scambio dei regali sotto l’albero si trasforma spesso in un esercizio di diplomazia per nascondere la delusione di fronte a oggetti inutili. Molti italiani si ritrovano infatti a gestire pacchetti che non rispecchiano i propri gusti personali nonostante l’impegno profuso da chi ha effettuato l’acquisto. Una recente indagine condotta da Ipsos Doxa per conto di eBay rivela che in Italia si scambiano ogni anno circa trenta milioni di regali indesiderati. Il dato appare sorprendente se consideriamo che le persone più vicine a noi commettono gli errori più clamorosi durante la scelta dei pensieri natalizi.

Gli amici intimi e i partner sentimentali guidano la classifica dei donatori meno efficaci dimostrando che la confidenza non garantisce affatto il successo del dono. Spesso il desiderio di stupire porta a ignorare le reali necessità del destinatario favorendo così l’accumulo di oggetti destinati a rimanere chiusi in un cassetto. Questa dinamica psicologica alimenta un mercato secondario estremamente vivace che trasforma l’errore di valutazione del compagno o della migliore amica in una risorsa monetaria immediata.

La tendenza del regifting

La tendenza del regifting sta vivendo una fase di espansione senza precedenti poiché i consumatori moderni preferiscono la praticità del guadagno al possesso di beni inutilizzati. Per il Natale 2025 si stima che il venti per cento degli italiani sceglierà la rivendita online segnando un incremento significativo rispetto all’anno precedente. Questo aumento del cinque per cento riflette un cambiamento profondo nella percezione sociale del riciclo dei doni che oggi appare come una scelta etica e intelligente.

Le piattaforme di e-commerce facilitano questo processo permettendo agli utenti di pubblicare annunci in pochi secondi e raggiungere acquirenti interessati a prodotti praticamente nuovi e mai usati. Chi riceve un doppione o un accessorio non gradito non prova più imbarazzo nel rimetterlo in circolazione ma vede in quell’oggetto una potenziale entrata economica. Il giro d’affari complessivo raggiunge cifre milionarie confermando che il mercato dell’usato natalizio rappresenta ormai una solida realtà finanziaria per le famiglie che desiderano ottimizzare il budget.

Economia circolare

Questa trasformazione culturale suggerisce che l’economia circolare stia ridefinendo i confini del Natale trasformando un possibile spreco in una nuova opportunità di risparmio o investimento. Vendere ciò che non serve permette di finanziare altri acquisti desiderati o semplicemente di liberare spazio in casa con un gesto rapido e socialmente accettato. La pragmatica gestione del post-feste sembra dunque aver vinto definitivamente sulla vecchia tradizione che imponeva di conservare ogni pensiero ricevuto per puro dovere di gratitudine.

Dario Lessa