Scuola di Seduzione Barbara Fabbroni Novella 2000 n. 6 2019

NEWS

A Scuola di Seduzione con Barbara Fabbroni: da Rodrigo Alves ad Angelo Sanzio, la Barbie che è in noi

Niccolo Maggesi | 3 Febbraio 2019

Barbara Fabbroni per la rubrica Scuola di Seduzione nel nuovo numero di Novella 2000. In ognuno di noi alberga una […]

Barbara Fabbroni per la rubrica Scuola di Seduzione nel nuovo numero di Novella 2000. In ognuno di noi alberga una parte narcisistica da tenere a freno.

Anche nel nuovo numero di Novella 2000 in edicola dal 30 gennaio, Barbara Fabbroni cura la rubrica Scuola di Seduzione. La psicologa s’interroga stavolta su uno degli istinti recentemente predominanti nell’uomo del nuovo millennio. Il narcisismo rappresenta una parte di tutti noi che qualcuno ha bisogno di tenere a freno più degli altri, prima di diventare una Barbie in carne ed ossa. I casi più eclatanti nel mondo dello spettacolo sono Rodrigo Alves, conosciuto come il Ken Umano, o Angelo Sanzio, che da uomo di plastica italiano ha partecipato all’ultimo Grande Fratello di Barbara d’Urso. Ecco che cosa ne pensa Barbara Fabbroni sul tema, in alcuni estratti del suo editoriale comparso questa settimana nel numero 6 di Novella 2000.

A Scuola di Seduzione con Barbara Fabbroni: quando il narcisismo diventa ossessione

“Donne, giovani e meno giovani, si mischiano in un centrifugato di plastica, dove l’unica vera nota comune è l’esserci sotto lo sguardo dell’altro. Un bisogno che si annida nell’anima dell’individuo del nostro tempo…

Siamo intrappolati in una rete di Barbie di plastica che cercano visibilità in un mondo inaridito e arroccato su se stesso, dove l’unica vera possibilità per esistere ed esserci è sentirsi belle, perfette, identiche a ciò che rappresenta l’icona di bellezza da imitare!

Viviamo in uno spartiacque tra coloro che restano come sono (almeno così nessuno ti fila) e il costruire un’immagine di sé omologata alla perfezione plastica di un non esserci.

Scuola di Seduzione: ecco i casi più noti di Barbie e Ken Umani

Eppure tantissime femminucce, e anche diversi maschietti (pensiamo ai Ken umani), hanno trascorso l’infanzia a vestirle, pettinarle e, a volte, anche torturarle. Lei, la mitica Barbie, è un’icona culturale che non solo negli ultimi 60 anni ha influenzato la nostra crescita bensì ha prodotto il bisogno di identificarsi con la sua perfezione…

Pixie Fox, una giovane svedese di 27 anni, si è sottoposta a 200 interventi di chirurgia per sembrare Barbie. Un passato da elettricista. Poi, la trasformazione quando l’ex fidanzato le chiede di rifarsi il seno. Così soddisfa la richiesta ma al tempo stesso resta intrappolata nel potere affascinante della chirurgia estetica. Per lei una vera dipendenza da cui non riesce a staccarsi…

Lo stesso vale per Valerya Lukyanova, modella ucraina, decide di trasformarsi nella famosa bambola. Il risultato è sorprendente! Sembra una bambola in carne e ossa…

La “sindrome di Barbie e Ken” è un tentativo di crearsi una vita irreale e “soddisfacente” nel mondo reale, cercando di assomigliare a personaggi ammirati e famosi. Nel mondo virtuale del web si costruiscono immagini finte, create dalla fantasia e da photoshop, proiezioni di ciò che si vorrebbe essere; nel mondo reale photoshop è sostituito dalla chirurgia estetica. Basta un po’ di sofferenza, il giusto chirurgo, un buon portafoglio e il gioco è presto fatto. Il tutto non viene relegato alla fantasia di costruirsi un personaggio altro da sé, bensì la costruzione corporea passa attraverso la trasformazione del proprio corpo. La chirurgia estetica è ormai un passaggio percepito come obbligato per moltissime persone. Una vera e propria zona comfort che permette di abbattere l’imperfezione che troviamo su noi stessi…

Una nuova tendenza: dall’emulazione di Barbie a quella delle star di Hollywood

Recentemente tra i giovani americani impazza la moda di trasformarsi in una star. La decisione di imitare le star, non solo la Barbie, sono sempre maggiori. Nadya Suleman, 33 anni, grazie alla chirurgia plastica su zigomi, naso e labbra ha deciso di trasformarsi in una delle donne più belle e ambite: Angelina Jolie. Ma c’è di più, ha imitato la star anche dando alla luce ben 8 gemelli con inseminazione artificiale, e altri 6 avuti in precedenza, quindi ha 14 figli.

La modella inglese Carolyn Anderson ha speso delle cifre consistenti per assomigliare alla famosa bagnina di Baywatch Pamela Anderson. Forse l’unica cosa che possono vantare in comune è giusto il cognome! Per non parlare di Jordan James Parke, un ragazzo di 23 anni, lui vuole assomigliare in tutto alla star Usa: Kim Kardashian. Così investe una fortuna in collagene e botox. Il risultato della trasformazione è direi inguardabile. Non solo vuole imitare la star sull’aspetto fisico ma anche nel guardaroba così spende cifre astronomiche pur di sentirsi come lei.

Il dramma che si annida in questi comportamenti estremi è davvero immenso. Però esistono anche le vie intermedie sempre costellate di botox, filler e simili.

A Scuola di Seduzione con Barbara Fabbroni: il vuoto dietro gli eccessi di filler e collagene

Cosa resta della persona che si avventura in questo mondo di plastica? Che tipo di relazione cercano le Barbie umane del XXI secolo? Su cosa costruiscono il progetto di vita a due? Gli uomini, da parte loro, cercano davvero di avere accanto una donna di plastica che sembri la Barbie con cui la sorella giocava da piccola? Quell’immagine offre a loro l’opportunità di sentirsi ancora più fighi? Vogliono solo una donna bella da guardare e mostrare? E poi se la relazione non dà nulla, fa niente, tanto l’importante è essere visto e invidiato?

Sono convinta che queste trasformazioni producano una significativa e radicale svolta nelle relazioni che non hanno più la base solida su cui crescere e svilupparsi. Così come le persone, anche le relazioni diventano di plastica, inaridite e senza progetto, costruite solo sul bisogno di evidenziarsi allo sguardo dell’altro, senza alcuna sostanziale base. C’è il nulla, il vuoto assoluto, unica presenza è la non presenza”.