Studio Resente Novella 2000 n. 51 2020

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Studio Resente: ecco come trascorrere un Natale elegante ma diverso

Redazione | 9 Dicembre 2020

Alessandro Resente ha consultato alcuni esperti della ristorazione, dell’accoglienza e delle feste: ecco cosa consigliano per Natale. Nel grigiore di […]

Alessandro Resente ha consultato alcuni esperti della ristorazione, dell’accoglienza e delle feste: ecco cosa consigliano per Natale.

Nel grigiore di questi giorni, che ci portano alla fine di quest’anno maledetto, mi ha sorpreso di come le città si siano illuminate molto prima del tradizionale otto dicembre. Forse le amministrazioni comunali hanno voluto, con questo piccolo gesto, dare un segno di forza per reagire a quello che stiamo affrontando. Cercando insomma di farci vivere, nei limiti del possibile, il Natale.

Non solo, ma tantissimi, forse per il fatto che ci sono limiti nell’uscire, hanno già addobbato le case e fatto i loro alberi splendidi, veri trionfi più degli altri anni. Ma forse, senza fare tanti giri, c’è solo voglia di amore e di affetto, e di vivere il Natale ridando ad esso il suo vero significato che porta a riscoprire il calore della famiglia e degli amici. E questa volta ho deciso proprio parlare di questo Natale, diverso ma forse più vero.

Ho voluto prima di tutto sentire i consigli di Massimo Pepe, il famoso interior designer dallo stile particolarissimo, che coniuga la ricerca di pulizia nelle forme con un uso sapiente del colore. In questo modo egli crea ambienti dal sapore retrò, ma proiettati al futuro. Da lui ho sentito come vede la casa per questo Natale, e soprattutto la tavola.

Come decorare la casa e la tavola delle feste: la moda 2020

“Il 2020, pur con tutti i suoi aspetti negativi, si è caratterizzato per la riscoperta del rosa, un colore dalle mille sfumature, facilmente abbinabile, che crea ambienti e arredi raffinati con quel tocco di romanticismo che li rende vivi, personali e caldi. Verso fine anno si è affacciato l’oro, che sicuramente sarà uno dei temi del 2021 quando usciremo da questa pandemia. L’oro è proprio il simbolo della rinascita, con la sua carica positiva e la sua lucentezza, quasi a voler colorare il periodo attuale.

E la combinazione dei due può essere sintetizzata nell’oro rosa, il colore di questo Natale che nelle sue sfumature ricorda sia il rame delle case di campagna di una volta, con il caminetto e la famiglia attorno ad esso, sia il futuro grazie al suo impiego in molte opere e sculture attuali. Un colore che può essere usato per addobbare l’albero, così come angoli con cascate di fiori e anche la tavola. Però la tavola deve avere anche un gusto antico o, per meglio dire, del tempo passato, per ricordare la nostra storia.

Possiamo usare posate oro rosa, ma costruiamo dei centri tavola che raccontino di noi. Come mettere un giocattolo della nostra infanzia, il primo peluche o la prima bambolina. Oppure anche, se le avete ancora, le letterine che si usava nascondere sotto il piatto. Cerchiamo di ricordare i Natali che furono. Usiamo pure, anche se spaiati, i bicchieri della nonna o i piattini da dolce del servizio da sposi dei genitori. Ed evitiamo la banalità del rosso, ma piuttosto la bellezza di una tovaglia bianca ricamata, e magari una semplice frase come segnaposto, per dire ai nostri cari invitati le parole d’amore, molto spesso mai dette!”.

Per il pranzo di Natale, quest’anno ormai confermato tra le mura di casa, ho voluto sentire Stefania del Ristorante Belle Parti di Padova. Il mio posto del cuore, dove quando entri respiri la sua aria magica fatta di mille attenzioni. Con lei scopriremo i suoi piatti, alcuni dei quali hanno fatto la storia: come i tagliolini cacio e pepe con scampi.

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Questo per me è veramente un Natale diverso, perché più di qualche amico e cliente ha vissuto il Covid. Per cui sento un grande bisogno di ricordare quelli passati, quando ero bambina, con tutti i miei cari attorno al tavolo. Per questo ho voluto mettere al centro del locale il mio albero con le palline trasparenti, che mi ha fatto compagnia in tanti Natali. Vorrei che fosse un Natale ricco d’amore.

Inizierei con un brindisi che rappresenti proprio l’unione tra i commensali. Io suggerirei di iniziare con il nostro Saint Germain Belle Parti, in versione natalizia con i chicchi di melograno, cocktail a base del liquore al fiore di sambuco allungato con un buon vino bianco.

E assieme a questo, da condividere, tutta una serie di ciotoline con le nostre bontà, come i capperi croccanti, i pomodorini essiccati, le olive taggiasche e, perché no, i biscottini di sarde fritte o un assaggio di baccalà mantecato.

E poi un pizzico di estero, per volare un po’ con un salmone affumicato su una sbriciolata di taralli, mirtilli e burro d’alpeggio. La tradizione poi richiede i tortellini in brodo, magari serviti in maniera alternativa con il brodo a parte.

Come piatto centrale farei la tacchinella, ripiena di castagne e ciliegie rosse. Il tutto accompagnato da una serie di piatti posti su delle alzatine, da condividere assieme come i carciofini fritti. Un assaggio di parmigiana di melanzane, le puntarelle, i cardi e le patate al forno. E mi raccomando continuate a brindare per gioire, gioire di essere assieme!

Alla fine, non può mancare il panettone o il pandoro, artigianale, ma metteteci a fianco anche il dolce della vostra famiglia. Io non posso fare a meno della zuppa inglese, che fa parte della storia della mia famiglia, ma che è anche amatissima dai miei clienti”.

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Infine, super goloso come sono, non potevo non sentire le proposte e l’idea del Natale di una delle più conosciute pasticcerie: la Racca di Padova:

“Per noi il Natale ha sempre rappresentato un momento di magia, che abbiamo cercato di trasmettere ai nostri clienti con gli allestimenti del nostro negozio. Quest’anno, visto che saremo tutti a casa, ci siamo particolarmente concentrati per rendere il più caldo e coccolo questo Natale.

Per questo abbiamo studiato una particolare scatola per la colazione della mattina di Natale che, oltre a contenere una serie di dolcetti e bonbon ha al suo interno anche un litro di latte e la cioccolata in polvere, per prepararsi da soli una fumante cioccolata in tazza.

Poi, per rendere più allegro il risveglio, andremo ad inserire un gioco che è una divertente caccia al tesoro. Per quanto concerne invece il dolce, abbiamo posto l’attenzione su due soggetti che sono il simbolo del Natale: la pallina, le casette e i villaggi di Natale.

Il primo, la Boule de Noël, è una vera pallina di Natale in meringa italiana con decorazioni in oro alimentare e con il gancio sopra in cioccolato. L’interno è un susseguirsi di sapori, in quanto è fatto con frolla alle mandorle, mousse al torrone con un cremoso al mandarino, croccantino al pistacchio e dacquoise alla nocciola.

Il secondo, uno scrigno di Natale, le Village de Noël, è un vassoietto dove appoggiano dodici mignon tutte decorate come palline o pacchetti natalizi, intervallati da alberelli in cioccolato al latte sempre decorati con oro alimentare.

E ovviamente non può mancare il nostro tradizionale panettone decorato, con un grande fiore bordeaux, verde bosco e avorio”.

Semplici spunti per vivere questo Natale diverso. Ma vivetelo con tanto amore, e non abbiate timore di esternarlo. Vi aspetto fra quindici giorni, con la letterina a Babbo Natale!