Resente Novella 2000 n. 51 2021

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Studio Resente: scegliamo dolcezze per le feste

Redazione | 9 Dicembre 2021

Per le prossime feste natalizie, scegliamo la dolcezza di un panettone super come quello del maestro Rinaldini: parola di Alessandro Resente

Festività e Covid

Siamo entrati nel periodo che fino a due anni fa era il più bello dell’anno. Le città si illuminavano con mille luci, le vetrine dei negozi erano luccicanti e presentavano gli articoli migliori. Oltre ai regali, il pensiero che correva era cosa si faceva l’ultimo dell’anno e come ci si vestiva! Non lo sapevamo, ma la vita scorreva lieve!

Adesso, purtroppo, è il Covid che permea i nostri giorni e la nostra vita. Pensavamo con il vaccino di aver risolto molto, ma purtroppo c’è ancora tanta strada da fare. Le aspettative e le premesse sono in parte venute meno, e rimane tanta diffidenza, incertezza e paura.

Certo io l’ho avuto in modo pesante, non so come ho fatto a venirne fuori visto il quadro clinico che avevo quando sono stato ricoverato. Per tutti in ospedale ero il “miracolato”, ma la ferita rimane forte e il mio sorriso, che per tutti era il mio biglietto da visita, è un po’ velato e meno coinvolgente.

Però voglio continuare a credere nel Natale. Non deve essere vissuta come una semplice festa consumistica, ma per dare e ricevere amore. I regali devono essere un piacere, soprattutto per chi li fa. Devono essere un mezzo per trasmettere e comunicare sentimenti e suscitare emozioni.

Ho sofferto, continuo ad avere alcune insicurezze, è un virus maledetto. Ma voglio ricredere nella vita e assaporarla il più possibile.

Le città si stanno addobbando, forse anche meglio del solito. La gente scalpita perché vorrebbe ritrovare la normalità venuta meno, i negozianti cercano di esporre gli articoli più desiderabili per far quadrare quest’anno difficile con l’incremento delle vendite. I ristoratori – poveri quanto hanno sofferto e combattuto -, sperando nel meglio, propongono i loro deliziosi menù per Natale e Capodanno in attesa delle prenotazioni.

Un Natale normale?

Tutto sembra fatto per riavere un Natale normale. Ma purtroppo le notizie, i bollettini e le mascherine non ci permettono di goderlo come avremmo sicuramente fatto.

Ma allora proprio per questo dobbiamo reagire, dobbiamo essere noi che vogliamo vivere il nostro Natale. Non dobbiamo farci sopraffare dal periodo, ma reagire e volere.

Certamente dobbiamo farlo nel rispetto delle norme: mascherine, di- stanziamento, sanificazione. Ma ritrovando la voglia del vivere.

Speravo che i vari lockdown avessero fatto riscoprire l’amore per il prossimo, una maggiore umanità, la forza dell’amicizia. Invece vedo che la gente è decisamente più nervosa, diffidente, arrogante. Per questo bisogna che ci fermiamo tutti un attimo a riflettere su quello che ci sta facendo cambiare. Dobbiamo pensare alla vita che non può essere completamente rovinata da un virus. Dobbiamo noi volerlo comandare.

Visto che la mascherina ormai fa parte del nostro look, impariamo a sorridere con gli occhi. E magari cerchiamo, con una parola, una frase, di trasmettere positività e un pizzico di gioia e facciamo di tutto per respirare di nuovo questo Natale.

Abbelliamo le nostre case con decorazioni, facciamo l’albero più bello del solito. Ma che palline ci sono in vendita? Dai soggetti più disparati!

Prepariamoci a festeggiare il Natale con una tavola super, facciamo il possibile per ritornare a respirare il vero Natale, e divertiamoci a preparare i piatti della tradizione. Dopo il Natale dello scorso anno, con tutte le limitazioni e i blocchi imposti, dovrebbe essere quello del risveglio dove gradatamente riprendiamo ad assaporare le emozioni della vita. E ovviamente al centro ci deve essere il panettone, il dolce simbolo.

Quest’anno, sempre di più, sto vedendo una gran riscoperta di questo dolce, con una miriade di varianti.

Tutti i grandi pasticceri e chef hanno proposto il loro panettone, frutto di elaborate ricerche e combinazioni, proprio perché rappresenta il Natale. E dopo la contrapposizione tra panettone e pandoro, il primo ha sicuramente vinto benché con gusti decisamente nuovi.

Il panettone di Rinaldini

Fra i tanti pasticceri mi piace però ricordare Roberto Rinaldini, maestro pluripremiato, che quest’anno ha saputo creare il panettone dedicato a Dante nell’anniversario dei 700 anni dalla sua morte. La tradizione che si fonde con la storia! Bellissimo!

Proprio per questo ho voluto incontrare il maestro Rinaldini e porgergli tre semplici domande.

Cosa rappresenta per lei il panettone?

“È la massima espressione della pasticceria artigianale italiana. Il binomio perfetto tra tecnica, tradizione e cultura. Dietro questo grande lievitato ci sono la vita, l’anima e la passione di chi lo realizza: curare il lievito madre rappresenta un vero e proprio impegno quotidiano”.

L’ingrediente segreto?

“Per un panettone a regola d’arte, il mio segreto è saper dominare il lievito, e non farmi dominare. Questo richiede esperienza, impegno e costanza, ma soprattutto continua ricerca della perfezione”.

E com’è nata l’idea del panettone “Dante”?

“Nell’anno dedicato al Sommo Poeta, ho pensato di proporre questo nome per un lievitato speciale in tutto, dalla struttura alla farcitura, fino al packaging. Le note dominanti sono fragoline di bosco, ciliegie semicandite, pistacchio in crema e granella, per un’esperienza gustativa particolarmente ricca e originale”.

Allora spero che riusciamo ad aprir- ci a queste festività con il desiderio di viverle appieno e con la voglia di dare e ricevere amore.

a cura di Alessandro Resente