Resente Novella 2000 n. 21 2021

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Studio Resente: tra i valori fondativi del nostro popolo c’è anche la ‘mamma’

Redazione | 12 Maggio 2021

La Festa della Mamma è una delle ricorrenze più caratteristiche del nostro popolo, i cui grandi valori sono spesso trascurati… dal Governo

Mai come quest’anno si è celebrata la festa della mamma. Certo, tra le varie ricorrenze, come quella del papà o quella degli innamorati, la festa della mamma si è sempre distinta per importanza e soprattutto per la sua forza e la sua carica di emozioni e ricordi!

Come possiamo dimenticarci quando all’asilo o alle elementari ci insegnavano la poesia da recitare la domenica a pranzo, con la paura di dimenticarcela. E il “lavoretto”, fatto in segreto a scuola, che era il nostro piccolo regalo alla nostra mamma? Poi, con il passare degli anni, si perdevano queste piccole e semplici consuetudini. Ma non si poteva non festeggiare la mamma la seconda domenica di maggio!

Un semplice pensiero, tre rose, una scatola dicioccolatini, un profumo. Ma quest’anno ci sono state tutta una serie di iniziative per festeggiare la mamma. Dai ristoranti con menu a tema, alle pasticcerie con dolci in pasta frolla a forma di fiore, ai macaron rosa. Ma soprattutto, tutta una serie di oggetti a lei dedicati.

Un’esplosione di proposte che denotano – al contrario di quello che pensa qualcuno – che non è solo un’operazione commerciale, ma qualcosa di più!

I grandi valori del passato

Anche Mara Venier ha voluto dedicare un libro alla sua mamma, l’angelo che l’ha sempre accompagnata, ma che negli ultimi anni purtroppo è stata affetta da Alzheimer. La mamma rappresenta la famiglia, la casa, ma soprattutto quei valori e quei principi che sono fondamentali per ognuno di noi.

E specialmente in un periodo così arido e duro, che ci ha portato a cambiare la nostra vita riducendo, quasi annientando, i rapporti umani e rendendola priva di quel calore essenziale per dire che stiamo vivendo, si sente il bisogno di ritrovare i veri valori.

Per cui questo desiderio grande di festeggiare la mamma non rappresenta altro che il nostro desiderio forte di ritrovare l’essenza della nostra vita. Con quegli affetti, quei principi che la rendevano decisamente più “ricca”.

Noi italiani basiamo ancora – e per fortuna! – la nostra vita su valori come la famiglia, l’amicizia, il rispetto, l’amore. Io – lo so mi ripeto – ho avuto la grande fortuna – e me ne rendo conto ogni giorno di più, specialmente adesso che sono volati via – di aver avuto due meravigliosi genitori.

Famiglia umile ma ricca d’amore. Una casa sempre pronta ad accogliere, chi arrivava era sempre ben accetto. Mamma e papà mi hanno insegnato il rispetto, l’amore, il senso del dovere, il saper ascoltare tutti. Valori che rappresentano il mio essere.

Quella dei miei genitori è stata una generazione che ha vissuto la tragedia della seconda guerra mondiale. Hanno patito la fame più nera, ma alla base avevano così forte determinati valori, che sono stati essenziali per lo sviluppo, il boom economico che ci ha portato a essere tra le nazioni più forti del mondo.

Ma questi valori devono essere la molla, il motore della ripresa economica che dobbiamo attuare nei prossimi mesi. Invece…

Indifferenza verso i valori tradizionali

Purtroppo, chi attualmente ci governa (non ci è dato sapere perché e chi rappresenta) ha basato, una volta sconfitta la pandemia, la ripresa tutta sul Recovery Plan, poi ridefinito in Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Esso si basa su degli elementi, sei Missioni, asettici, che non tengono conto, se non in piccola parte, dell’essenza di noi italiani e delle caratteristiche proprie dell’Italia, per sottostare a dei diktat dell’Unione Europea volti a annientare la nostra individualità come persone e come imprese.

Le sei “Missioni”, come vengono definite nel Recovery Plan, e che rappresentano le macro-aree dei progetti da attuare con grandi investimenti sono:

  • Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura
  • Rivoluzione verde e transizione ecologica
  • Infrastrutture per una mobilità sostenibile
  • Istruzione e ricerca
  • Inclusione e coesione
  • Salute

Un vasto programma, che purtroppo non parte tenendo conto delle nostre peculiarità. Piuttosto, si basa su linee guida volte a uniformare persone e paesi per un progetto di completa globalizzazione.

Punti forti non valorizzati

L’Italia è un paese ricco di lavorazioni artigianali, di prodotti alimentari, di opere artistiche, di borghi pieni di storia e bellezze. Questi dovevano essere i principali elementi per costruire la ripresa e sui quali lavorare! Il piano doveva partire dalla nostra realtà, unica e invidiata, e costruire un progetto che fosse calato proprio su di essa, sfruttando i nostri plus che gli altri paesi non hanno possibilità di avere.

Pensate che tra gli obiettivi del piano c’è quello di incentivare la concorrenza, invece di creare delle politiche volte a proteggere, visti i continui tentativi di copiare o imitare, i nostri prodotti.

Purtroppo, ancora una volta, speriamo ci sia qualche possibilità di modifica! Chi ci governa non ha avuto fiducia nella nostra forza di essere Italiani. Ma come si fa a non pensare a cosa ha fatto dagli anni Settanta la moda? Siamo diventati i primi, abbiamo rivoluzionato un mondo, e questo non doveva essere uno degli elementi cardine della ripresa?

E la nostra cucina, i nostri salumi, i nostri formaggi, il vino… Con questi noi dobbiamo invadere il mondo, non incentivare la concorrenza!

Poi, se guardiamo cosa si prevede per il turismo, si arriva perfino ad avere come obiettivo di promuovere l’arrivo di gruppi stranieri per investire. Ma non basta quello che ci hanno già portato via o acquistato? Vogliamo proteggere i nostri beni! E cosa serve per sviluppare il turismo dall’estero? Solo semplici promozioni.

Ricordo sempre che siamo il Paese più bello al mondo, e non permettere più a giornalisti esteri di metterlo in brutta luce con assurde notizie.

Lasciamo che chi viene in Italia spenda il più possibile, ma sapete che i limiti al contante bloccano le esportazioni. Perché molti stranieri possono usarlo liberamente?

E per tornare all’importanza dei valori, sempre nel piano, ovviamente su imposizione europea visto che in molti stati esiste aridità di sentimenti, per gli anziani vengono incentivate le case di riposo, dimenticando che per noi gli anziani fanno parte della famiglia. I nonni sono un valore, non un peso. E io ho accudito a casa fino all’ultimo la mia meravigliosa mamma Noemi, perché questo meritava per l’amore che mi ha dato e trasmesso, e così sono molti Italiani.

L’Italia purtroppo è come una bellissima donna invidiata e odiata. Ma anziché invecchiare, si rigenera continuamente grazie alla forza, all’intelligenza e alla creatività della sua gente. Ed è così ricca di storia e meraviglie, che il suo fascino aumenta sempre di più. Tant’è che, chi ci viene, ne porta dentro di sé la sua scia di profumo e il suo ricordo per tutta la vita…

a cura di Alessandro Resente