Vladimir Luxuria

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Vladimir Luxuria: “Sono un Uomo”

Maura Messina | 1 Aprile 2018

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«Sono un uomo». Vladimir Luxuria si svela così, in musica realizzando il suo primo cd che contiene nove tracce, la […]

«Sono un uomo». Vladimir Luxuria si svela così, in musica realizzando il suo primo cd che contiene nove tracce, la prima, appunto Sono un uomo.

Un titolo e un brano che quasi crea sconcerto, perché getta via anni di battaglie che Luxuria ha combattuto per essere “declinata” al femminile.

Vladimir Luxuria realizza il suo primo cd

La notizia parrebbe clamorosa, se non fosse la stessa diretta interessata a spiegarla meglio, ridendoci su:

«Ho accettato di cantare questa canzone perché sono una persona ironica e Sono un uomo prende in giro il machismo, gli uomini basici, come li definisco io.

Ammetto che quando mi hanno informato del titolo avevo delle remore, poi ho letto il testo e ho capito.

La canzone è una presa in giro bonaria dell’uomo che pensa che la virilità sia l’unico modo per dimostrare di essere un uomo, appunto.

Magari però si tratta degli stessi uomini che con trentasette di febbre chiamano direttamente il Ministero della Salute».

Luxuria, finora è stata deputata, opinionista, attrice, scrittrice, oltre che attivista Lgbt. Come mai ora arriva a incidere un disco?

«So di non essere conosciuta come cantante, ma in passato ho avuto più di un’esperienza.

Ho duettato con Giuni Russo, ho interpretato la si- gla del World Pride, ho cantato cover di Come mi vuoi?

Di Paolo Conte che poi ha dato il titolo al film con Monica Bellucci e Vincent Cassel.

Piccole cose, lo so. Ma ho portato anche in tournée uno spettacolo teatrale intitolato Stasera ve le canto, in cui raccontavo la mia biografia.

Sul palco con me c’era un pianista e, tra un monologo e l’altro, cantavo canzoni accompagnata dal pianoforte.

Quando sono stata in Svizzera con questo spettacolo, il direttore del Teatro Sociale di Bellinzona, dopo la mia esibizione, mi ha detto che avrebbe voluto produrre un mio disco.

Secondo lui dovevo cantare e io, lo ammetto, ero scettica.

Ha scelto la Svizzera perché è “neutrale”?

«Esatto! Non mi dichiareranno guerra se il disco non andrà bene… Scherzi a parte, con Internet le canzoni arriveranno ovunque. Anche se mi auguro di presentarlo anche in Italia prima o poi».