Mi chiamo Nicola Chiarelli e da anni, con passione e un pizzico d’incoscienza felice, porto avanti il Ristorante Morganti. Un luogo che, per chi lo conosce, è molto più di una cucina: è un salotto informale, una casa condivisa, un piccolo teatro dove ogni piatto ha una sua storia da raccontare.

In questi giorni, più che mai, sento parlare di longevità. Pillole, routine, discipline rigide… ma a me piace pensare che la longevità, quella vera, nasca da qualcosa di più semplice e potente: il piacere. Piacere di mangiare bene, con gusto, senza rinunce inutili. Piacere di condividere. Di ascoltare, brindare, rallentare.

Perché io l’ho visto con i miei occhi: chi vive il cibo come un alleato e non come un nemico, vive meglio. E spesso, anche più a lungo. Io non faccio il cuoco. Io servo tempo, memoria, radici, emozione. E, quando va bene, un pizzico di eternità.

Per raccontare tutto questo con leggerezza e sincerità, ho deciso di parlarne con Sarah Altobello, che da sempre incarna l’arte del vivere con ironia e stile. Con lei, che al Morganti è ormai di casa, abbiamo parlato proprio di questo: bellezza, cibo e il segreto per restare giovani… ma col sorriso.

Sarah, tu sei sempre in splendida forma: quanto conta per te il cibo nella tua routine di bellezza e benessere?

“Conta tantissimo. L’alimentazione è il mio primo alleato: noi siamo quello che mangiamo. Dare al corpo la giusta “benzina” è fondamentale per sentirsi bene dentro e vedersi bene fuori. Seguo una dieta mediterranea, da buona Pugliese, fatta di olio buono e ingredienti semplici, che nutrono davvero. Stop ai grassi inutili, sì al nutrimento vero: bellezza e benessere”.


C’è un piatto che secondo te fa bene al corpo, ma anche all’anima?

“Molti direbbero la cioccolata, ma per me è la crudité di mare. I frutti di mare crudi mi riportano all’infanzia, quando la mia colazione era un tuffo dallo scoglio di Bari Vecchia e delle tagliatelle… di polpo crudo! Un binomio poetico: birretta e frutti di mare alle 10 del mattino. Fa bene al cuore, alla memoria e pure al corpo: ricchi di vitamina B12 e minerali, sono una vera coccola che nutre dentro e fuori. Insomma, il mio piatto dell’anima è il polpo crudo. Una sorta di polp-fiction di benessere, come la mia”.


Cosa rispondi a chi pensa che, per rimanere giovani, bisogna rinunciare al piacere della tavola?

“Ma assolutamente no! Mai rinunciare ai piaceri della tavola. L’importante è mangiare bene, con equilibrio. La mia è una dieta senza privazioni: un’educazione alimentare fatta di buon senso, come la regola del Q.B., quanto basta. Mangio di tutto, con curiosità e amore per il cibo. Perché il food è uno dei veri piaceri della vita, e io non ci rinuncio. Mai. Rispondo che si stanno perdendo il meglio della vita. La vera bellezza è una combinazione di piacere e disciplina, non di rinunce estreme”.


Tu vieni spesso al Morganti. Cos’è che ti fa tornare sempre?

“Per me Morganti è casa. È accoglienza, bontà, empatia. Pochi ristoratori riescono davvero a mettersi nei panni del cliente, ma Nicola ci riesce sempre: capisce i nostri desideri, le nostre peculiarità. È una comfort zone dove ritrovi i tuoi comfort food. E quando arriva quell’ostrica, Morganti è il re delle ostriche! La qualità è altissima, al punto che non solo regge il confronto con i migliori ristoranti del Sud, da buona barese posso dirlo, ma li supera. Nicola e il suo team sono un rifugio del cuore: un’ospitalità vera, rara, impareggiabile. Siamo una grande famiglia, e lì ci coccoliamo davvero. Il calore. Il cibo è ottimo, ma è l’atmosfera che mi conquista. Qui ti senti coccolata, capita, viva. È come un abbraccio”.