D'Ambrogio Novella 2000 n. 23 2023

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Alla ricerca di… un mondo fluido senza etichette con Elena D’Ambrogio

Redazione | 24 Maggio 2023

Elena D’Ambrogio si domanda se la fluidità di cui si parla oggi sia dovuta a motivazioni personali reali o solo una moda

Fluidità: evoluzione e non etichetta. Sembra quasi di voler cedere al bisogno di inventarsi qualcosa di nuovo per uscire dalla monotonia degli standard che classificano la collocazione sessuale. E la tendenza ai coming out che fanno scalpore pare rafforzare questa esigenza.

Ma questo non è un fenomeno nuovo, dei nostri tempi, o qualcosa che ha a che fare con le nuove generazioni. In realtà, è un modo più flessibile di vivere ed esprimere la propria attrazione sessuale.

In questo momento storico ci sono canoni culturali che sembrano essere stravolti, per cui è più facile vedere espressioni di genere fluide, dove aspetti considerati culturalmente maschili o femminili vengono messi in discussione attraverso trucco e parrucco, esasperati e fuorvianti, con l’abbigliamento che ne completa l’opera.

Nell’ambito della moda si pensi ai modelli che, quando escono sulle passerelle, a volte diventa difficile identificarli. Sappiamo essere questo un atteggiamento molto diffuso per poter essere liberi di esprimersi, sperimentare, esplorare ma soprattutto di “essere”, senza sentirsi sbagliati.

Vita fluida

La vita non è solo binaria. Abbiamo un nome e un cognome, a volte anche un soprannome, per essere identificati. Ma poi c’è l’ambito interiore, nascosto, impalpabile che ci appartiene e dal quale non si può prescindere. Ciò che non è visibile, e che spesso condiziona in maniera ferma tutto il nostro concetto di normalità, non può essere ignorato da ciò che si palesa con evidenza.

Dentro di noi in fondo siamo fluidi: lo sono i nostri pensieri, i nostri sogni, se tutto può esistere nell’immaginifico del mondo interiore, lo stesso tutto ha la potenzialità di legittimarsi diventando fattuale, definito.

Tante esteriorizzazioni esagerate vogliono essere il linguaggio per esprimere qualcosa di semplice ma difficile da comunicare. La fluidità è un aspetto intrinseco della sessualità.

Parlando di orientamenti sessuali e delle loro sfumature, andiamo a esplorare quanto questo mondo sia più mutevole e complesso di quel che appare. Ma l’attrazione che si prova per le altre persone è solo uno degli aspetti della nostra identità.

Fluidità e amore

La fluidità sarà dunque la nuova frontiera dell’amore? Una serie di star tra cui: Rosa Chemical, Loreen, Achille Lauro, Madame, Ariete, si propongono un po’ fluidi, seguendo la moda – peraltro già nata negli Stati Uniti anni fa con Angelina Jolie, Madonna, Celine Dion.

Fin dagli anni ’90 l’espressione della sessualità e di coloro che rivendicano il riconoscimento dei diritti delle minoranze hanno coniato diversi termini nel tentativo di dare definizioni che avallassero gli orientamenti sessuali possibili.

Il concetto di sessualità fluida è andato oltre la visione di classi dell’identità sessuale, riconoscendo alla persona il diritto di esplorare e costruirsi una identità sessuale personale libera da qualsiasi vincolo.

Sesso e identità di genere non sono la stessa cosa. Una delle maggiori difficoltà nel concepire la sessualità fluida è che ragioniamo in termini maschio o femmina e non di individuo.

Esiste sempre una dicotomia sulla quale schierarsi, che implica comportamenti, espressioni estetiche e scelte di vita per esprimerlo. Del resto, siamo abituati a pensare alla sessualità in termini predeterminati, fa parte del nostro background culturale, non lo si può né negare né demonizzare.

Nonostante ciò le tendenze sessuali hanno sempre seguito il loro corso fin dall’antichità, forse in silenzio per vergogna, forse per paura. Dunque non resta che seguire l’andamento dei tempi per non risultare anacronistici ma neanche eccessivi.

Oggi abbiamo la consapevolezza che le persone vivono nel corso della vita o in alcuni momenti di essa una sessualità mutevole e cangiante riguardo l’orientamento sessuale e quello affettivo. Ma in realtà è una dimensione molto complessa, perché coloro che si riconoscono omosessuali o che vivono un orientamento più fluido devono scontrarsi con pregiudizi culturali e con maggiori resistenze individuali.

È facile che nel corso della vita si possano attraversare orientamenti diversi o addirittura identità sessuali diverse. Tra gli adolescenti questo fenomeno sta emergendo in maniera crescente. La sessualità è uno degli ambiti in cui i ragazzi sperimentano più modi di essere alla ricerca della propria identità. E vivendo la realtà del coming out pubblico sono meno rigidi sull’argomento, e più spontanei nel manifestarlo con naturalezza. Sarà giusto? Chissà!

Per altre persone la fluidità sessuale può rappresentare un’opzione aperta nel corso della vita. Anche coloro che si definiscono prevalentemente in un certo orientamento sessuale possono occasionalmente vivere la sessualità con orientamenti nuovi. Oppure, la scoperta di un’identità fluida o di un comportamento sessuale diversificato avviene nell’età adulta. Sta di fatto che la sessualità è lontana dall’essere rinchiusa in categorie e stereotipi. La fluidità sessuale ci ricorda come la sessualità definita “normale” è parte non solo del corredo biologico ma anche del modo di esprimere sé stessi e vivere gli affetti, innegabilmente variegata, complessa ed eterogenea. Così come non c’è un solo orientamento sessuale possibile, non esiste un unico modo di essere uomini o donne, omo o etereosessuali, di ricercare e dare piacere all’altro.

L’orientamento sessuale non è univoco né immutabile. Tutti noi, anche riconoscendoci in un orientamento sessuale prevalente, ne possiamo sperimentare altri.

Quindi fluidità sia, se questa parte da una motivazione personale reale. Sarebbe davvero triste se fosse solo una moda. Si farebbe il percorso inverso, mentendo ancora a se stessi prima ancora che agli altri per la smania di apparire moderni.

Credo che il coming out più vero sia esprimere la sincerità di ciò che siamo e ciò che proviamo. L’amore o l’attrazione per l’altro sesso o il proprio sesso poco conta se ha già tradito l’amore verso se stessi.

a cura di Elena D’Ambrogio