Amici 23, Petit rivela perché si chiama così

Spettacolo

Amici 23, Petit rivela perché si chiama così

Vincenzo Chianese | 18 Ottobre 2023

Amici 23

Petit rivela perché si chiama così e perché ha scelto questo nome d’arte: il racconto del cantante di Amici 23

Il toccante racconto di Petit ad Amici 23

È trascorso un mese da quando Amici 23 è partito e ormai il pubblico ha iniziato a fare la conoscenza degli allievi. Quest’anno a far parte della scuola più ambita d’Italia c’è anche Petit, che come sappiamo fa parte della squadra di Rudy Zerbi. In queste settimane il giovane cantante sta dunque dando il massimo per convincere a pieno non solo i professori, ma anche i telespettatori e solo pochi giorni fa è arrivata per lui una grande soddisfazione. Nel corso di una delle puntate del pomeridiano infatti Petit ha vinto la gara di inediti e così il suo brano è stato prodotto da Takagi & Ketra. Oggi, durante la messa in onda del daytime, abbiamo assistito all’incontro tra l’allievo di Zerbi e i due produttori, e nel corso della chiacchierata è accaduto qualcosa che non è passato inosservato.

Proprio Takagi & Ketra hanno domandato a Petit perché si chiama così. A quel punto il cantante di Amici 23 ha rivelato come mai ha scelto questo nome d’arte e le sue parole hanno commosso tutto il pubblico e il web. Questo il racconto dell’alunno del talent show di Maria De Filippi:

“Viene da un nomignolo che mi dava nonna. Mi chiamava sempre ‘petit’. Nasce tutto da lì. Da quando se n’è andata è partita questa cosa e ho scelto questo nome”.

Qualche giorno fa nel mentre a rivelare un retroscena dietro al suo nome d’arte è stato anche Kumo. Il ballerino di Amici 23 infatti ha raccontato: “Quattro o cinque anni fa ho fatto un incidente. Persi il rene, ci furono 5 minuti in cui rischiai di morire. In ambulanza, in sala operatoria e in ospedale vedevo i ragni. Ero maggiorenne. Ero solo perché i miei genitori non potevano venire a trovarmi. Ho avuto un collasso polmonare e poteva esserci il rischio che mi attaccassero qualcosa. Li vedevo da una finestrella. Quando sono tornato a Gaeta, raccontai questa storia a una mia amica appassionata di manga e di lingua giapponese. Lei cercò su google come si dicesse ragno e la versione italianizzata è Kumo. Da lì è diventato il mio nome d’arte”.