La bellissima poesia letta da Barbara d'Urso sul Coronavirus

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La bellissima poesia letta da Barbara d’Urso sul Coronavirus

Vincenzo Chianese | 13 Marzo 2020

Nel corso dell’ultima puntata di Pomeriggio Cinque, Barbara d’Urso ha letto una bellissima poesia sul Coronavirus, emozionandosi e commuovendosi L’emergenza […]

Nel corso dell’ultima puntata di Pomeriggio Cinque, Barbara d’Urso ha letto una bellissima poesia sul Coronavirus, emozionandosi e commuovendosi

L’emergenza per il Coronavirus è ormai più seria del previsto, e solo da qualche ora il governo italiano ha deciso di attivare nuove norme di sicurezza, che contrasteranno l’ulteriore diffusione della malattia. Nel mentre tutti i più grandi programmi di informazione stanno continuano a seguire il caso, dando tutti gli aggiornamenti necessari. Anche a Pomeriggio Cinque, condotto da Barbara d’Urso, la questione viene affrontata giorno dopo giorno, e la presentatrice sta facendo il massimo per il suo pubblico. Proprio nel corso dell’ultima puntata, la conduttrice ha letto un bellissimo discorso sul Coronavirus, emozionandosi e commuovendosi in diretta.

Barbara d’Urso ha presentato una poesia scritta da Irene Vella, che in queste ore ha fatto il giro dei social e del web. Ecco cosa recita:

“Era l’11 marzo del 2020, le strade erano vuote, i negozi chiusi, la gente non usciva più. Ma la primavera non sapeva nulla. Ed i fiori continuavano a sbocciare, ed il sole a splendere. E tornavano le rondini. E il cielo si colorava di rosa e di blu. La mattina si impastava il pane e si infornavano i ciambelloni, diventava buio sempre più tardi e la mattina le luci entravano presto dalle finestre socchiuse. Era l’11 marzo 2020 i ragazzi studiavano connessi a Gsuite, e nel pomeriggio immancabile l’appuntamento a tressette. Fu l’anno in cui si poteva uscire solo per fare la spesa. Dopo poco chiusero tutto, anche gli uffici. L’esercito iniziava a presidiare le uscite e i confini, perché non c’era più spazio per tutti negli ospedali, e la gente si ammalava. Ma la primavera non lo sapeva e le gemme continuavano ad uscire. Era l’11 marzo del 2020 tutti furono messi in quarantena obbligatoria, i nonni le famiglie e anche i giovani”

Ma non è ancora finita. Scopriamo come prosegue la poesia sul Coronavirus letta da Barbara d’Urso.

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