Formaggi piemontesi Novella 2000 n. 10 2023

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Bra, Raschera e Toma Piemonte DOP: le eccellenze su cui puntare

Redazione | 22 Febbraio 2023

Far riscoprire la tradizione dei grandi formaggi piemontesi e creare nuove ricette: la sfida dei loro consorzi di tutela

Fra tradizione e modernità

Partire dalle tradizioni di ieri, guardando al domani con la consapevolezza di costruire un presente di rilievo. È sempre stato questo uno dei principi su cui si basano le iniziative dei Consorzi di tutela di Bra, Raschera e Toma Piemontese.

Ecco perché sull’agenda di queste grandi Dop non mancano alcuni appuntamenti fissi, che le hanno rese una garanzia di fedeltà a principi ribaditi da tempo.

Veicolare nel miglior modo le informazioni su storia e origini di Bra, Raschera e Toma Piemontese è uno di questi.

È fondamentale partire dalle basi, arricchendo le menti degli studenti delle scuole di cucina e preparandoli ad affrontare il mondo del lavoro con un bagaglio di conoscenze solido e sfaccettato.

“Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio ricco di materie prime straordinarie, uno scrigno di eccellenze rappresentate da formaggi quali il Bra, il Raschera e la Toma Piemontese”, evidenzia Franco Biraghi, Presidente dei tre consorzi di tutela.

“Non è scontato possedere un tale motivo di orgoglio, ed è fondamentale rendere tutti partecipi di questo tesoro. Lo dobbiamo in primis ai luoghi che ci offrono simili prelibatezze e puntiamo, di anno in anno, a coinvolgere sempre di più i consumatori finali nello sfaccettato universo di questi tre celebri formaggi”.

Una sfida per il nuovo

Puntare sui giovani, sul loro entusiasmo e sulla capacità di trasmettere le peculiarità di Bra, Raschera e Toma Piemontese è un progetto che da anni si reitera nelle scuole di cucina e negli istituti alberghieri di Piemonte, Lombardia e Liguria. Coinvolge gli studenti e li invita ad approfondire le specificità di un mondo che ci accompagna fin dall’infanzia.

Lo chef Paolo Pavarino alternerà lezioni teoriche e pratiche, in cui l’analisi delle caratteristiche fisiche e organolettiche di questi tre formaggi si unirà allo studio delle loro origini e della storia alla base di un così grande successo.

Per terminare con la prova concreta delle peculiarità, ossia “mettere le mani in pasta” elaborando ricette nuove che conservino la certezza di tradizioni solide e amate.

Una sfida che i consorzi affronteranno con le consuete grinta e determinazione.

“Investire nel domani riveste per noi un grande significato”, puntualizza Aldo Fraire, direttore dei Consorzi di Bra, Raschera e Toma Piemontese.

Fraire sottolinea come anche nel 2023 “Partiremo nuovamente dalle basi, per dar vita a un futuro vincente e di successo. Non può mancare sul nostro calendario uno dei momenti più importanti che ripetiamo con cadenza annuale: la premiazione dei nati dell’anno precedente di Ruffia e Scarnafigi, patrie delle eccellenze lattiero casearie nonché luoghi caratterizzati da innumerevoli caseifici”.

Le tradizioni, fin da piccoli

Un gesto che trasmette il compito di imparare a conoscere fin da piccoli questi formaggi, sperimentandoli in modo diverso, prendendo confidenza con le loro sfaccettature di gusto e di impiego, in modo che diventino una presenza costante anche nell’età adulta.

Quale posto migliore di Scarnafigi (la Città dei Formaggi) per consegnare ai rappresentanti del domani che verrà una forma dei grandi protagonisti piemontesi della tradizione casearia, incentivandoli fin da bambini a conoscere e apprezzare queste eccellenze?

Bra, Raschera e Toma Piemontese sono pronti a ripartire alla grande consapevoli delle potenzialità che li hanno resi punti di riferimento consolidati all’interno del settore, nonché elementi imprescindibili quando si parla di cultura gastronomica territoriale.

Investire nel futuro è la scelta migliore per dare continuità a una storia antica in cui gusto e tradizione viaggiano insieme riscuotendo successi sempre più degni di nota.

In attesa di scoprire cosa bolle in pentola vi lasciamo con un classico della tradizione: il Risotto mantecato al Bra Duro, l’ideale per sperimentare l’ecletticità e la personalità prorompente del re dei formaggi piemontesi.

Ricetta Risotto al Bra Duro DOP

A cura dello chef Luca Mastrocinque, coordinato dal docente chef Francesco Giordano (Istituto I.P.S. Velso Mucci di Bra)

Ingredienti (per 4 persone)

  • 200 g Bra Duro Dop
  • 320 g Riso carnaroli
  • 500 ml Nebbiolo
  • 100 ml Latte
  • 250 g Burro
  • 1 Cipolla
  • 1 Carota
  • 1 Sedano
  • 2 Pere Kaiser
  • Anice stellato, Cannella, Ginepro, Maizena q.b.

Procedimento

Preparare un brodo con sedano, carote e cipolle. Tagliare le pere a
cubetti dopo averle pelate, cuocerle nel vino con le spezie e due cucchiai di zucchero, fino a renderle più morbide ma ancora croccanti (meglio prepararle la sera prima).

Scolarle, eliminare spezie e ridurre il vino a metà, legare la salsa con un po’ di burro e maizena sciolta in poca acqua fredda.

Tostare il riso, sfumare con il latte e portare a cottura aggiungendo a poco a poco il brodo. Mantecare con il burro freddo e il Bra duro grattugiato fine.

Impiattare e guarnire con la riduzione di vino calda e le pere scaldate.