Sono sempre gli sportivi ad animare il privé del Pineta che, ieri sera (sabato), dopo il bomber milanista Lapadula, ha ospitato il difensore dell’Inter Davide Santon e il cestista Nba Marco Belinelli, fresco di nuovo contratto con Atlanta (per lui 47,3 milione di euro di stipendio in due stagioni!). E proprio il 31enne azzurro del basket si è presentato al Pineta con la storia fidanzata Martina con cui, dopo qualche alto e basso, la relazione procede ormai a gonfie vele tanto che qualcuno ipotizza un matrimonio ormai imminente.

Il Pineta di Milano Marittima ospitato, come detto, l’attaccante del Milan, Gianluca Lapadula. Aspettando le sirene del mercato (il suo futuro in rossonero è ancora incerto) il giovane attaccante ha fatto le ore piccole nella disco luxury divertendosi e ballando con amici. In questi giorni Lapadula è impegnato a Milano Marittima in un torneo di foot volley e non ha perso l’occasione per divertirsi nella movida della Riviera.

Tutto su Marco Belinelli. È il primo e unico italiano ad aver vinto il titolo NBA (nella stagione 2013-2014 con i San Antonio Spurs), che va ad aggiungersi alla vittoria nell’NBA Three-point Shootout (ottenuta durante l’NBA All-Star Weekend 2014) .

Nella famiglia, il fratello maggiore Enrico gioca nella squadra locale, mentre il secondogenito Umberto ottiene modesti risultati nel pattinaggio artistico a rotelle. Marco gioca nelle giovanili della squadra della Vis Persiceto, che passa nei campionati regionali.

Nel 1997 viene notato da Gianni Giardini e segnalato a Massimiliano Milli, allora allenatore delle squadre giovanili della Virtus Bologna. Reclutato ed allenato da Milli e Licen Simone, per 4 anni (1997-2001), nella stagione 1997-1998 entra a far parte della squadra giocando nel ruolo di playmaker. La squadra vince per 4 anni di seguito i campionati provinciali e regionali e Marco riceve più volte la nomina di miglior giocatore nelle varie manifestazioni sportive. Marco continua a crescere e nella stagione 2001-2002 inizia ad occuparsi di lui Marco Sanguettoli, storico allenatore dei cadetti e juniores della Virtus. Con Sanguettoli, formatore di tanti giovani giocatori, Marco gioca due anni (2001-2003) e continua a migliorare. A soli 15 anni inizia ad allenarsi con la prima squadra, con l’allenatore Ettore Messina e al fianco del campione argentino Emanuel Ginóbili, poi diventato uno dei suoi giocatori preferiti.

Nel 2002-03 debutta in Serie A, con 22 presenze in campionato e circa 12 in partite europee, una media di 3 punti a partita e un massimo di 14 punti nella partita contro la Benetton Treviso.

A causa del dissesto economico della Virtus, l’anno successivo passa alla Fortitudo, guidata dall’allenatore croato Jasmin Repeša; la circostanza darà successivamente modo al nuovo proprietario della Virtus, Claudio Sabatini, di rivendicare in più d’una occasione l’appartenenza, quanto meno simbolica, del giocatore al club bianconero.

Gioca 34 partite di campionato, con 12 minuti abbondanti di utilizzo, una media di 4,5 punti a partita (65% da due punti, e il 41% dall’arco del tiro da tre). In campo europeo, gioca gli stessi minuti, con una media di 3 punti a partita e medie al tiro sempre altissime. Il massimo stagionale (14 punti) lo ottiene contro il Panathinaikos, giocando 32 minuti in cui tira con 6/7 dal tiro dal campo, e porta a casa 3 rimbalzi offensivi. La squadra raggiunge la finale di Eurolega e la finale scudetto, entrambe perse.

Marco indossa inoltre la maglia della nazionale juniores, quarta agli Europei di Saragozza, e incomincia ad essere seguito con interesse dalla NBA.

Nella stagione 2004-05 gioca 17 minuti, con 7 punti (61% da due punti, 41% da tre punti) a partita e con un massimo di 20 punti. La squadra ne trova giovamento, e quando la rosa sembra essere ristretta, dopo l’infortunio del serbo Miloš Vujanić e l’allontanamento dalla squadra di Gianmarco Pozzecco, Belinelli dà un importante contributo alla squadra giocando un’inaspettata finale scudetto, che porterà la Fortitudo al secondo titolo italiano della sua storia, e al primo di Belinelli.

Nel settembre 2006 firma un contratto quadriennale con la Fortitudo Pallacanestro Bologna, al termine di un lunghissimo tira e molla che lo ha visto per molto tempo vicino alla Virtus Roma.

La sua ultima stagione in Italia lo vede protagonista di prestazioni altalenanti e discontinue. Però il 12 febbraio 2007 riceve, a soli vent’anni, uno dei riconoscimenti più importanti del basket italiano, quel “Premio Reverberi” giunto alla ventunesima edizione e conosciuto con la denominazione di Oscar del Basket.

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